Il miglior momento sportivo dell'anno

Qual è il momento sportivo che ha avuto più eco tra gli appassionati di sport a livello mondiale? Guarda il video e scoprilo.
Il miglior momento sportivo dell'anno© LaPresse
10 min

Votato dai fan di tutto il mondo in un sondaggio globale online, il Laureus Best Sporting Moment of the Year identifica il momento nell'anno solare che ha avuto maggiore eco tra gli appassionati di sport a livello mondiale.

Selezionati dalle leggende dello sport della Laureus World Sports Academy, questi momenti guardano oltre le classifiche o i podi e simboleggiano i veri valori dello sport, mettendo in luce il messaggio per cui lo sport ha il potere di cambiare il mondo. I fan possono scegliere il loro video preferito ogni mese, da agosto a dicembre, tra i sei videoclip selezionati. I cinque vincitori mensili competeranno tra loro in un altro voto pubblico globale, e il vincitore finale sarà annunciato in occasione dei Laureus World Sports Awards 2018.

 

 

In Gara per la pace

Sajjad Husaini, 25 anni, e Ali Shah Farhang, 26 anni, sono originari della montuosa provincia afgana di Bamyan, nota per le antiche statue di Buddha distrutte dai talebani nel 2001. Da bambini Husaini e Farhang sono emigrati in Iran con le loro famiglie per sfuggire alla violenza nel loro Paese per poi tornare da ragazzi quando nel 2011 è stato aperto il Bamiyan Ski Club. Caricando sulle spalle sci presi in prestito e risalendo le montagne del Bamyan, hanno imparato da soli lo sci da discesa.

Dopo aver vinto tre campionati nazionali in Afghanistan, la coppia si è allenata nello slalom in Svizzera per tre inverni. Nonostante la mancanza di esperienza, entrambi si sono qualificati per i campionati del mondo di sci alpino a St Moritz a febbraio. Hanno accumulato punti FIS dopo aver affrontato quattro gironi di qualificazione nello slalom gigante, confrontandosi con sportivi di oltre 70 Paesi. "Questa è stata la prima volta in cui l'Afghanistan è stata rappresentata nei campionati invernali e siamo lieti di essere gli artefici di tutto questo" ha affermato Farhang. Adesso i due sciatori si stanno allenando per le Olimpiadi invernali 2018 in Corea del Sud nella speranza di diventare i primi rappresentanti dell'Afghanistan - Paese tormentato dalla guerra - a competere alle Olimpiadi invernali.
 

Più di un semplice club

L'8 marzo il Barcellona è passato alla storia della Champions League diventando la prima squadra a sovvertire un risultato di andata di 4-0 sconfiggendo il Paris St-Germain e raggiungendo i quarti di finale per la decima stagione consecutiva. I campioni spagnoli erano sotto di 5-3 (punteggio aggregato) all'88° minuto, ma hanno segnato tre goal negli ultimi sette minuti in uno dei più grandi match europei di tutti i tempi. Il goal della vittoria di Sergi Roberto, segnato al 95° minuto, ha coronato una serata incredibile: il Nou Camp è esploso di entusiasmo e giocatori, fan e giornalisti hanno raggiunto l'estasi.

“È difficile da spiegare a parole” ha affermato Luis Enrique, manager della squadra. “Questo è uno sport per gente folle, uno sport unico. Tutti i presenti stasera al Camp Nou ricorderanno per tutta la vita questa partita. È stato un torrente di emozioni. Non piango. Vorrei, le lacrime non escono, ma ho vissuto questi momenti con la stessa grande emozione di tutti gli altri, di chi ha pianto”.
 

Un eroe improbabile

Jamarion Styles soffre di una disabilità molto grave, ma non per questo si scoraggia, soprattutto sul campo da basket, come quando ha segnato il punto definitivo per la sua squadra, gli Eagles Landing Middle School di Boca Raton, in Florida il 29 marzo. Il ragazzo ha perso entrambe le braccia a causa di una rara infezione batterica ad appena otto mesi, ma sta dimostrando ogni volta di più di poter praticare lo sport come qualsiasi altro coetaneo.

I suoi compagni dicono che Styles li incoraggia sempre perché lui lavora duramente e non lascia che la disabilità limiti la sua passione per lo sport. Styles è anche un bravissimo calciatore e suona la batteria. Spera da grande di diventare un giocatore NFL professionale. "Pratico tanti sport diversi" afferma Jamarion "ma il calcio è quello che amo di più. Ho da poco provato il basket e a quanto pare i risultati sono buoni anche qui". Styles ha sicuramente un messaggio di speranza da dare a chiunque si trovi ad affrontare sfide simili alla sua. Ha affermato: "Mantenendo un atteggiamento positivo, possiamo fare qualsiasi cosa".
 

Quando le lacrime diventano sorrisi

Il pilota di Formula Uno Kimi Raikkonen vorrebbe forse dimenticare il risultato del Gran Premio di Barcellona del 14 maggio, ma per un giovane fan è stata la gara più importante della sua vita. Raikkonen ha dovuto ritirarsi dopo una collisione al primo giro che ha danneggiato il piantone dello sterzo della sua Ferrari. Mentre il pilota finlandese usciva dall'auto, la TV ha ripreso un bimbo disperato e in lacrime nella tribuna d'onore.

Thomas Danel, un appassionato della Ferrari di soli sei anni di Amiens (in Francia) che ha persino un gatto chiamato "Schumie", era distrutto davanti all'uscita forzata dalla gara del suo eroe. Insieme alla sua famiglia, è stato subito invitato a entrare nel paddock della Formula Uno dove le lacrime di Thomas si sono trasformate in sorrisi quando ha incontrato Raikkonen — soprannominato “The Ice Man’’ — il quale gli ha consegnato il suo cappellino Ferrari. “È stato un giorno memorabile”, ha raccontato la madre di Thomas, Coralie, “non credevamo ai nostri occhi quando ci hanno accompagnato al paddock della Ferrari. È stato un momento unico per grandi fan come noi, un'esperienza che rende reali la F1 e chi vi lavora. Fantastico!”
 

In corsa per i diritti

Kathrine Switzer è diventata eroina del movimento dei diritti delle donne nel 1967 dopo aver partecipato alla maratona di Boston, una gara allora riservata ai soli uomini. Iscrivendosi con il nome di KV Switzer, il suo genere non era stato notato dai giudici di gara sulla linea di partenza, ma pochi chilometri dopo fu aggredita da un giudice rabbioso che tentò di strapparla via dalla competizione e fu immortalato in un'immagine che ha fatto la storia dei diritti delle donne. Con l'aiuto del fidanzato che fece da schermo con il proprio corpo, la Switzer eluse l'aggressione del giudice di gara e terminò la gara in quattro ore e 20 minuti.

Il 17 aprile, all'età di 70 anni, ha partecipato nuovamente alla corsa con un tempo di 4:44:31, registrando appena 25 minuti in più. Ha indossato lo stesso numero di quella prima gara – il 261 – ritirato dagli organizzatori dell'evento dopo che ha attraversato la linea di arrivo, per renderle onore. Nel suo libro di memorie "Marathon Woman" la Switzer ricorda il momento in cui fu aggredita. “Un uomo corpulento, enorme e rabbioso mi balzò addosso e prima che potessi reagire mi prese per le spalle tirandomi indietro e urlando: "Esci da questo diavolo di gara e dammi quel pettorale!" Sapevo che se avessi abbandonato nessuno avrebbe creduto possibile che una donna potesse correre lunghe distanze e meritasse di partecipare alla maratona di Boston.” Le donne poterono partecipare ufficialmente alla maratona di Boston cinque anni dopo, nel 1972, e competere alle Olimpiadi nel fondo a partire dal 1984. Oggi il 58% dei maratoneti negli Stati Uniti è rappresentato da donne.
 

Un commovente addio

Occhi lucidi per tutti i presenti allo Stadio Olimpico mentre Roma salutava Francesco Totti dopo 28 anni di onorata carriera nella squadra. Il quarantenne ha concluso la carriera nella Roma dopo aver giocato l'ultimo match domenica 28 maggio, registrando la sua 786a presenza in campo. È stato il saluto perfetto per l'attaccante che è entrato al 54° minuto con una standing ovation mentre la Roma segnava l'ultimo goal della vittoria sconfiggendo il Genoa 3-2 e assicurandosi una posizione avanzata in Champions League.

Accompagnato dai suoi tre figli e da tutta la squadra - in gran parte in lacrime - il giocatore ha offerto il suo ultimo saluto dopo aver dato la propria vita e offerto il proprio talento al club nel quale ha giocato sin da ragazzo. I fan hanno pianto calde lacrime in attesa di ascoltare le parole del capitano. “Mi avete accolto da bambino e oggi vi saluto da uomo” ha detto Totti. Affettuosamente soprannominato "Er pupone" dai fan della Roma, il calciatore è adesso pronto ad appendere per sempre la sua iconica maglia numero 10. Totti ha partecipato a 25 stagioni di Serie A, ha segnato 307 goal e ha giocato sotto tre diversi pontificati, 17 manager e quattro Presidenti della Repubblica.


© RIPRODUZIONE RISERVATA