Rossetti 'the butcher' difende il titolo dell'UE a Ostia: "Sogno una grande notte"

Il pugile romano sfiderà domani sera il francese Yanis Mehah, in diretta su Dazn. Il campione dei pesi welter lavorava in macelleria, ora sogna di scalare il ranking internazionale
Rossetti 'the butcher' difende il titolo dell'UE a Ostia: "Sogno una grande notte"
Giorgio Marota
3 min

"Sotto un manto di stelle, Roma bella m'appare". Entra sul ring canticchiando Pietro Rossetti, 24enne romano campione italiano dei pesi welter e detentore della cintura dell'Unione Europea (vinta a marzo) che domani sera difenderà dagli assalti del francese Yanis Mehah al PalaFijlkam di Ostia, immerso in un clima da stadio. L'idolo di casa trova da anni la carica e l'ispirazione prima di un incontro importante sulle note di "Chitarra romana" di Lando Fiorini. Questo pezzo gli è entrato in testa dai tempi in cui, tra una fettina e una salsiccia, tagliando una bistecca e preparando il macinato, il suo ring era il banco macelleria di un supermercato. Ecco perché lo chiamano "the butcher", il macellaio appunto. Un nome che mette i brividi e incute timore, anche se lui ha la faccia da bravo ragazzo, l'amplomb di un gentlemen e l'ambizione del campione. "Questo è l'anno più importante della mia carriera" racconta, forte del quinto posto nel ranking EBU e con l'idea di scalare le graduatorie mondiali. "Dopo aver battuto a marzo, in Francia, il beniamino di casa Mohamed Kani sogno una grande notte a Ostia". La trasmetteranno in diretta su Dazn (orientativamente per le 21.30-22). "La copertura televisiva è importante perché fa conoscere il nostro mondo un po' a tutti - aggiunge - in Italia purtroppo un professionista deve comunque fare un doppio lavoro per mantenersi, anche se la federazione sta mettendo in piedi delle politiche per aiutare i più validi".

Quella di Rossetti è una famiglia come tante: papà professore di Latino, mamma redattrice editoriale, fratello giornalista. A 13 anni ha abbandonato il calcio, e gli stessi campi battuti da Francesco Totti, per dedicarsi alla boxe. Pietro ha costruito la sua strada nelle palestre della Città Eterna, partendo proprio da San Giovanni, il quartiere in cui tutt'ora vive. "Affronto un pugile rapido e scattante, non sarà facile batterlo ma io sono molto determinato. Lo sono sempre stato". Il suo mentore è Italo Mattioli, maestro per tanti e fondatore della Team Boxe Roma XI, una fucina di campioni nella quale Rossetti ha messo le ali diventando uno dei migliori in circolazione. "Abbiamo un legame molto forte, fatto di fiducia reciproca" spiega il pugile. Il suo mito? Ne ha tre: "Roberto Duràn, Julio Cesar Chavez e Mike Tyson, atleti durissimi e al tempo stesso spettacolari sul ring. Ma se devo sceglierne uno dico Manos de piedra Duràn". Rossetti ha uno stile di box agile e incisivo, punta sullo spettacolo ed è stato capace di mandare ko gli avversari 8 volte su 17 vittorie complessive (in 18 incontri totali). “Per buttare giù l’avversario non devi pensare solo a quello: un errore che si può commettere è proprio focalizzarsi sulla ricerca ossessiva del ko. Ci si arriva piazzando colpi forti e precisi”. L'appuntamento con la storia è davvero dietro l'angolo del ring.

Nella stessa serata (che comincerà alle ore 20), si svolgeranno altri due incontri tra big: Giovanni De Carolis (32v10s1p) sfiderà il supermedio Douglas Ataide (19v3s1p), mentre il ruiser Mattia Faraoni incrocerà i guantoni con Ventura.


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