Rugby, Sei Nazioni: l'Italia sfiderà l'Irlanda

A Dublino gli azzurri sfideranno la terza forza del ranking mondiale priva di Josh Van Der Flier, causa infortunio al ginocchio. Goosen: «Siamo sulla strada giusta»
Rugby, Sei Nazioni: l'Italia sfiderà l'Irlanda© Bartoletti
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ROMA - Dopo la giornata di recupero per la nazionale italiana di rugby all'indomani del debutto nel Sei Nazioni 2018 contro l'Inghilterra. Nessun problema fisico rilevante per Parisse e compagni, che mercoledì voleranno a Dublino in vista del match della seconda giornata del torneo che li opporrà all'Irlanda, terza forza del ranking mondiale e sabato scorso vittoriosa con un drop di Sexton a tempo scaduto sulla Francia dell'ex ct azzurro Brunel.

VAN DER FLIER -Stagione finita per il terza linea-ala dell'Irlanda Josh Van Der Flier. Il 24enne flanker del Leinester è rimasto vittima «di un grave infortunio al legamento del ginocchio», così come riportato dall'Irfu, la federazione irlandese, riportato al 36º minuto dell'incontro con la Francia. Van Der Flier salterà la sfida casalinga del 10 febbraio contro l'Italrugby, rimpiazzava Sean O'Brien, infortunatosi all'anca.

GOOSEN - L'allenatore della difesa azzurra Marius Goosen fa il punto della situazione: «Il risultato finale del match contro gli inglesi è duro, ma siamo soddisfatti di quanto la squadra ha fatto con la palla in mano». «Dopo novembre, con Conor e gli altri allenatori - ha detto ancora il tecnico sudafricano -, avevamo discusso su come avere un approccio maggiormente offensivo e ieri abbiamo dimostrato di voler andare in questa direzione. Abbiamo messo in più di un'occasione gli inglesi in difficoltà, e parliamo di una delle migliori difese al mondo». «È difficile - ha aggiunto Goosen - far comprendere quanto di positivo vi sia in una prestazione come quella di ieri a fronte di un passivo di trenta punti. È ovvio che ci sono molte cose da migliorare, ma il nostro lavoro è far capire ai giocatori che siamo sulla strada giusta, e come possiamo continuare a lavorare per progredire. Abbiamo un gruppo che può crescere ancora molto, e ogni reparto ha fatto bene il proprio lavoro. Dagli avanti, con molti palloni portati avanti, sono state create ottime piattaforme di attacco, mentre dietro i trequarti hanno cercato di variare molto tra il gioco al largo e quello negli spazi ristretti. C'è fiducia nel gruppo».


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