Morto il tifoso investito durante gli scontri prima di Inter-Napoli

L'uomo, supporter nerazzurro, aveva 35 anni si chiamava Daniele Belardinelli. Era già stato sottoposto in passato a Daspo di 5 anni
Morto il tifoso investito durante gli scontri prima di Inter-Napoli
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È morto per le ferite riportate il tifoso investito da un van prima della partita Inter-Napoli di ieri sera a San Siro. La Questura ha confermato la notizia del decesso. Il nome del 35enne è Daniele Belardinelli, di Varese e già sottoposto in passato a Daspo di 5 anni. Il supporter del Varese (club gemellato con l'Inter) era stato investito nel corso degli scontri - a circa due chilometri di distanza dallo stadio - che hanno coinvolto circa un centinaio di persone e 4 tifosi napoletani rimasti accoltellati. Nel caos generale erano presenti anche ultras del Varese e del Nizza.

LA DINAMICA - Il van nero su cui viaggiavano i sostenitori del Napoli è stato bloccato alle 19.30 in via Novara, all'angolo con via Fratelli Zoia, in un agguato da ultras nerazzurri armati di spranghe e bastoni. A quel punto, nel caos del fuggi fuggi generale che si è generato, Daniele Belardinelli è stato investito nella corsia opposta quando il mezzo stava ripartendo per allontanarsi dalla zona degli incidenti. La persona alla guida non è ancora stata rintracciata e, ha spiegato il questore, "potrebbe non essersi accorto dell'incidente. I primi ad attirare l'attenzione sul 35enne sono stati i tifosi del Napoli, poi quelli dell'Inter lo hanno portato in macchina in ospedale, dove è morto". L'uomo era stato ricoverato ieri sera al San Carlo in codice rosso e sottoposto inutilmente a un delicato e lungo intervento chirurgico

LE PAROLE DELLO ZIO - "Amava il calcio, ma non ne parlavamo molto perché io tifo Juventus e lui tifava Inter, non so cosa dire, era un ragazzo solare". Sono le parole di uno zio di Daniele Belardinelli, l'ultras trentacinquenne, morto travolto da un suv nella zona dove ieri sono andati in scena scontri fra tifosi nerazzurri e napoletani. Belardinelli, sottoposto a Daspo nel 2007, a quanto emerso abitava nella zona di Morazzone, in provincia di Varese. "Ci incontravamo ogni tanto perché tutti e due lavoravamo nell'edilizia - ha proseguito lo zio - non so cosa sia successo, ho saputo la notizia dal telegiornale". Belardinelli, si legge su siti svizzeri, era socio di una ditta di pavimentisti e piastrellisti con sede nel Canton Ticino. Campione di arti marziali, Belardinelli era un atleta della 'Fight Academy' di Morazzone, con cui tre anni fa aveva vinto diverse gare a Cremona.


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