© APROMA – L'All-Star Weekend inizia con il Rising Star Challenge, la sfida tra le promesse dell’NBA. Da una parte i rookie e i sophomores del mondo USA, dall’altra quelli del resto del mondo. Le matricole della Lega e i giocatori del secondo anno si sono dati battaglia a suon di schiacciate e giocate spettacolari: vince, dopo due anni di digiuno, il Team USA: 161-144.
VINCE TEAM USA – Kyle Kuzma cerca il canestro 27 volte in 22 minuti e trova il fondo della retina ben 15 volti per un totale di 35 punti. L’ala dei Los Angeles Lakers viene votato MVP della partita, ma per portare alla vittoria gli statunitensi sono stati necessari anche i 30 punti di Jayson Tatum e i 25 con 10 assist di Trae Young. Il World Team ha sempre inseguito, nonostante nove dei dieci giocatori scesi in campo sono andati in doppia cifra. Il migliore è stato Ben Simmons, autore di 28 punti senza neanche tentare una tripla. Lauri Markkanen ne mette a referto 21 e Deandre Ayton, Bogdan Bogdanovic e Shai Gilgeous-Alexander firmano 15 punti a testa. C’era attesa per Luka Doncic, ma lo sloveno ha chiuso con 13 punti e 9 assist. L’ex Real Madrid non è mai riuscito ad entrare in ritmo, ma ai microfoni nel post partita si è mostrato entusiasta dell’ambiente.
PARLA L’MVP - Kyle Kuzma, al termine della partita, ha rilasciato queste dichiarazioni: “Dopo aver vinto questo riconoscimento, il mio obiettivo è diventare un All-Star. Credo di potercela fare, è sicuramente uno degli obiettivi della mia carriera, un sogno che ho fin da quando ero bambino. Se ti alleni e lavori duro in palestra, i miglioramenti arrivano sicuramente. Per me è stato importante poter vedere da vicino alcuni leader e ispirarmi a loro: sento di essere cresciuto molto soprattutto in questo aspetto, nella mia leadership. Non voglio sembrare poco modesto, ma questi miei miglioramenti, questa mia crescita, non mi sorprendono. So quanto lavoro duro e ho sempre avuto tanta fiducia in me stesso”.