Serie B, settimana verità e nuovi veleni. E anche l'Avellino torna a sperare

Dopo il rinvio di Cosenza, s'è rischiato di non giocare neppure a Lecce per un terreno di gioco non all'altezza di un campionato professionistico. Altre polemiche con il patron del Verona Setti pronto a chiedere i danni in caso di mancato 0-3 a tavolino. Intanto, venerdì il Collegio di Garanzia dello Sport del Coni si pronuncerà sulle modifiche dei format dei campionati. Sei club sperano nel ripescaggio e anche l'Avellino confida nel Tar e s'appella al Comunicato ufficiale numero 59 che ha riaperto i termini per sanare le posizioni dei club che avevano presentato la famosa fidejussione Finworld.
Serie B, settimana verità e nuovi veleni. E anche l'Avellino torna a sperare© LAPRESSE
di Tullio Calzone
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DILETTANTI ALLO SBARAGLIO? - Dilettanti allo sbaraglio o cos’altro? Vuoi vedere che alla fine non abbia davvero ragione il presidente Balata con la sua autoriforma del campionato cadetto, non a caso, dunque, portato da 22 a 19 società? Troppi professionisti non all’altezza della situazione intasano i format e drenano risorse inopportunamente a svantaggio di chi potrebbe farle fruttare: questa è la tesi. Da giustificazione alternativa, l’argomento, sposato dallo stesso presidente del Coni Giovanni Malagò, è diventato improvvisamente concreto sabato pomeriggio quando a Cosenza si rizollava il terreno di gioco davanti agli occhi perplessi di Pazzini e compagni che s’erano ingurgitati quasi mille chilometri per accompagnare il Verona contro i calabresi al loro ritorno in B a distanza di 15 anni.

NON SOLO INCOLUMITA' - Tutto da rifare, forse. L’incolumità dei calciatori viene prima di ogni altra aspirazione e l’arbitro Piscopo d’Imperia ha mandato le due formazioni sotto la doccia senza nemmeno una goccia di sudore addosso, mentre il patron dell’Hellas ha fatto sapere che la sua società è pronta a chiedere i danni per l’incredibile forfait. Che per poco non si è ripetuto a Lecce per la gara con la Salernitana di ieri sera. Anche al “Via del Mare” come per il “Marulla” la sistemazione del campo di gioco, non riuscita nottetempo, è stata completata a pochi minuti dall’inizio del match con i campani, scettici e pronti a chiederne il rinvio. Alla fine si è giocato, ma anche qui le polemiche abbonderanno in attesa del giudice sportivo.
   
FRATTINI E LA VERITA' - Niente, ovviamente, rispetto a quello che rischia di scatenarsi venerdì 7 quando il Collegio di Garanzia dello Sport del Coni dovrà pronunciarsi sui ricorsi presentati in seguito al blocco dei ripescaggi e dopo la modifica delle norme che li regolamentavano in precedenza. Sarà dunque l’ex Ministro degli Esteri Franco Frattini a doversi prendere la responsabilità di mettere fine, forse, all’estate dei veleni e di una giustizia sportiva indecifrabile. Fremono, intanto, Catania, Novara, Ternana, Siena, Pro Vercelli ed Entella che chiedono di essere riammesse in B, un campionato che così, da spezzatino che è, diventerebbe un polpettone, con gare da recuperare e club iscritti d’imperio. Anche Figc (difesa per l’occasione dal professor Giulio Napolitano), Lega B e Lega Pro attendono chiarezza dopo verdetti ingarbugliati e polemiche infinite che neanche il calcio giocato e la data fissata dell’Assemblea elettiva in Figc hanno contribuito a silenziare. Anzi, il rinvio di Cosenza e quello rischiato a Lecce possono diventare l’occasione per nuove divisioni e altre battaglie di cui non se ne sente davvero il bisogno. E intanto torna a sperare anche l’Avellino dopo il Comunicato ufficiale numero 59 sulla famigerata Finworld. Altra vicenda inenarrabile!


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