Kakà: «Il Real Madrid? Tutti mi volevano cacciare. Con Mourinho non è stato facile»

L'ex fuoriclasse del Milan racconta la sua carriera: «Che delusione quella notte a Istanbul! Non è vero che nell'intervallo già festeggiammo»
Kakà: «Il Real Madrid? Tutti mi volevano cacciare. Con Mourinho non è stato facile»© LaPresse
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RIO DE JANEIRO - Una lunga intervista dove parla di tutto, della sua vita privata, della verginita', del suo matrimonio, delle nuove relazioni, della sua fede, ma anche e soprattutto di calcio. Ricardo Kakà è ormai un ex calciatore, ma è stato un vero fuoriclasse, un pallone d'Oro, ma in carriera ha probabilmente commesso un grande errore: lasciare il Milan per andare al Real Madrid. Almeno questo è quello che lascia intendere il brasiliano nella lunga confessione a Uol Esporte. "Quando sono andato a Madrid mi sentivo completamente perso, mi chiedevo chi ero, sono arrivato in Spagna come miglior giocatore del mondo, mi amavano tutti - ha spiegato Kakà -. A Madrid uttti volevano che me ne andassi".

Al comando in quel Real c'era José Mourinho e le cose non andarono bene. "Non è stato facile lavorare con lui, quando sembrava che stesse per darmi un'opportunità non era così. Nella mia testa pensavo di potergli dimostrare chi ero, mi allenavo, lottavo, pregavo, facevo di tutto ma le soddisfazioni in campo non arrivavano. Quando andai via mi scrisse un messaggio dicendomi che ero uno dei migliori professionisti che aveva allenato".

La delusione calcistica più grande, però, arrivò con la maglia del Milan. "La sconfitta peggiore mai incassata, ma anche la lezione sportiva migliore", spiega Kakà riferendosi alla finale di Champions persa nel 2005 contro il Liverpool. "Ho imparato che la vittoria non si può controllare, dopo quella sconfitta vennero fuori tante indiscrezioni, si diceva che noi festeggiavamo negli spogliatoi alla fine del primo tempo, falso, impossibile per una squadra che aveva l'esperienza del Milan, una delle migliori squadre della storia che aveva una delle migliori difese di sempre, eppure prendemmo 3 gol in pochi minuti", spiega Kakà che si è ritirato da giocatore dell'Orlando e spiega quando ha deciso che era arrivato il momento. "Ho assistito a una partita di Champions tra il Real e il Borussia Dortmund e a una del Milan a San Siro, la gente gridava il mio nome, mi ha fatto sentire tutto il suo affetto e io ho capito che ero nel luogo dove volevo stare, allo stadio, a guardare le partite e a fare il tifo. Il futuro? In questo momento non mi vedo né allenatore, né opinionista, forse preferirei fare il dirigente, ma è una decisione che devo maturare con il tempo". (ha collaborato Italpress)


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