Bruno Peres, l'agente: «Vuole rimanere, ma decide il club»

Stefano Antonelli conferma i sondaggi di club turchi, inglesi e portoghesi: «Il giocatore ha mercato. Andrà via soltanto per una società importante»
Bruno Peres© Getty Images
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ROMA - Bruno Peres resta alla Roma, a meno che non arrivi qualche club più importante a bussare alla porta di Monchi. Questo, in sintesi, il punto di vista dell'agente del brasiliano, Stefano Antonelli, in un'intervista a Calciomercato.it. 

"La situazione di Bruno Peres è in divenire. Ho letto tanto, forse troppo. Sicuramente ha un ottimo mercato. E' un peccato che non abbia ancora espresso il suo valore calcistico a Roma, forse si è equivocato qualche suo atteggiamento che magari il tifoso della Roma non ha accettato. Questo rapporto è ancora da strutturare e magari ne ha risentito qualche prestazione. Al momento Bruno Peres è della Roma, a tutto tondo. E' il club che dovrà fare una scelta. Lui sta particolarmente bene alla Roma, si parlerà con la società. Se si scrive tanto, qualcosa di vero c'è: c'è stato dell'interesse, ma mai una trattativa definita o particolarmente avanzata. Oggi Bruno Peres è della Roma, vedremo cosa deciderà il club assieme al giocatore. Portogallo e Turchia? Ritengo Bruno Peres un giocatore fortissimo. In tutto il mondo ci sono dei ruoli specifici merce rara da trovare e gli esterni sono i più difficili da trovare. Nella rivisitazione del calcio mondiale, gli esterni difensivi sono quasi sempre degli attaccanti aggiunti e Bruno è uno di quelli che interpreta questo ruolo nel migliore dei modi possibili. Portogallo, Turchia, Inghilterra, dove poi lui è considerato un extracomunitario e ci sono dei coefficienti da dover rispettare... Tutto vero come interesse, tutto non vero come realtà. Bruno sta benissimo alla Roma e se uscirà dalla Roma è soltanto per qualcosa di molto importante. Più importante della Roma, la vedo un po' difficile".

BOYE' - Antonelli cura anche gli interessi di Lucas Boyé, attaccante argentino del Torino. "Un po' per un infortunio, che lo ha tenuto fermo per due mesi da agosto a novembre, un po' perché la macchina del Torino non andava in maniera importante, Boyé ha pagato tanto - dice Antonelli -. Stimo Mihajlovic come allenatore e uomo, in quel momento doveva fare delle scelte. Tutti gli addetti ai lavori hanno la percezione che Boyé diventerà un craque assoluto e c'era la volontà di farlo giocare con continuità, condivisa da Cairo e Petrachi. L'avvento di Mazzarri ha rallentato un po' il percorso perché giustamente lo deve valutare. Se col Torino si ritiene opportuno che non ci sia lo spazio adeguato, si cercherà un'alternativa. E ce ne sono tante perché uno come Boyé può giocare ovunque. Italia o estero? In Italia, dalle medie squadre in giù hanno chiamato tutte. Non ci sono screzi col Torino, ma un giovane matura giocando, non guardando".


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