Inter, cinque curiosità su Rafinha 

Il centrocampista si trasferisce da Milano a Barcellona: dal padre Mazinho idolo di Lecce all'oro olimpico, ecco chi è il brasiliano
Inter, cinque curiosità su Rafinha 

ROMA - Con il Barcellona la discussione si è chiusa positivamente: deciso il prestito, decisa la cifra e le modalità. Rafinha è un giocatore dell'Inter almeno fino a giugno. In attesa dell'ufficialità dell'affare vi proponiamo alcune curiosità sulla vita e sulla carriera del centrocampista brasiliano, nuovo rinforzo di Spalletti, recentemente tornato a giocare dopo un lungo infortunio: il suo problema al menisco lo ha tenuto lontano dal campo quasi dieci mesi, per la precisione 290 giorni. 


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LA SCHEDA - Alto 1,77, è nato a San Paolo il 12 febbraio del 1993. Ha anche il passaporto spagnolo, ma ha deciso di legarsi al Brasile al contrario del fratello Thiago. E’ entrato nel vivaio del Barcellona all’età di tredici anni e il 5 dicembre del 2012 ha debuttato in Champions contro il Benfica (0-0). E' un centrocampista d’ordine, ma ha anche il passo svelto e l’inventiva di una mezzala. Dirige il traffico davanti all’area, è rapido nella distibuzione del pallone, allarga l’azione sulle fasce e prova a inserirsi sulla trequarti. E’ mancino come suo padre, regista come suo fratello, organizza la manovra da play.


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IL PADRE MAZINHO E L'AVVENTURA ITALIANA - Aveva un anno e mezzo quando il padre Mazinho alzava la Coppa del Mondo negli Stati Uniti, a pochi metri dalle lacrime di Franco Baresi e degli azzurri. Era l’epoca di Maradona, Van Basten e Matthaeus: la serie A era la casa dei marziani e il calcio italiano faceva invidia un po’ a tutti. Mazinho, all’epoca, fu scoperto in Brasile dai dirigenti del Lecce: era un centrocampista completo, aveva la visione di gioco di un regista e la forza nei contrasti di un mediano. Era stato lanciato dal Vasco da Gama e sbarcò in Puglia nel 1990. Tra i suoi compagni c’era anche Antonio Conte. Nonostante la retrocessione in B del Lecce, in quel campionato fu uno degli stranieri emergenti e la Fiorentina decise di investire otto miliardi di lire per il suo cartellino. L’avventura in Italia di Mazinho è durata soltanto due anni: nel 1994, quando soffiò ai rigori la Coppa del Mondo agli azzurri di Arrigo Sacchi con il Brasile di Romario e Bebeto, era il leader del Palmeiras e si stava preparando a firmare per il Valencia.


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IL PUPILLO DI LUIS ENRIQUE - Rafinha è rimasto di proprietà del Barcellona al contrario del fratello, ancora a Monaco dove lo volle Pep Guardiola nella sua avventura tedesca. Per farlo crescere il club blaugrana nel 2014 lo cedette al Celta in prestito, perché l'allora tecnico dei galiziani Luis Enrique lo voleva ad ogni costo. Rafinha è sempre stato un pupillo dell'ex tecnico della Roma, che lo valorizzò al Barcellona B per poi ritrovarlo in prima squadra dopo la sua avventura nella Capitale.


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L'ORO OLIMPICO 2016 IL PICCO IN NAZIONALE - A un palmares già enorme (2 campionati spagnoli, 4 coppe nazionali, 2 supercoppe, 1 Champions e 1 Supercoppa Europea) Rafinha ha aggiunto nel 2016 il suo trionfo più importante con la maglia della nazionale. quando con il suo Brasile è riuscito a vincere l'oro nel torneo olimpico, battendo la Germania in finale. 

Partito con i favori del pronostico, quel Brasile iniziò stentando con due 0-0 nel girone, per poi scatenarsi nel match decisivo con la Danimarca - 4-0 con la doppietta di Gabigol e le reti di Gabriel Jesus e Luan - superando poi la Colombia 2-0 (Neymar-Luan), l'Honduras 6-0 in semifinale (doppiette Neymar e Gabriel Jesus, Marquinhos e Luan) e infine i tedeschi ai rigori in finale (1-1 al 120' con il gol di O Ney). Olimpiadi vinte, unica vittoria che mancava nella bacheca della Seleçao.


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LA SUA TOP 4 MONDIALE: C'E' IL PADRE - In un video pubblicato dal sito ufficiale del Barcellona, probabilmente l'ultimo prima di trasferirsi a Milano, Rafinha sceglie la sua "Top 4" mondiale dal portiere all'attaccante: tra i pali il centrocampista sceglie Oliver Kahn, in difesa la colonna dell'Italia e del Milan Paolo Maldini, in attacco il Fenomeno Ronaldo e a centrocampo...il papà. 


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ROMA - Con il Barcellona la discussione si è chiusa positivamente: deciso il prestito, decisa la cifra e le modalità. Rafinha è un giocatore dell'Inter almeno fino a giugno. In attesa dell'ufficialità dell'affare vi proponiamo alcune curiosità sulla vita e sulla carriera del centrocampista brasiliano, nuovo rinforzo di Spalletti, recentemente tornato a giocare dopo un lungo infortunio: il suo problema al menisco lo ha tenuto lontano dal campo quasi dieci mesi, per la precisione 290 giorni. 


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