Milan in ansia per l'Uefa: congelati i rinnovi di Cutrone e Romagnoli

Verdetto tra fine maggio e inizio giugno. Nell’attesa restano in sospeso i rinnovi di Cutrone e Romagnoli. E c’è persino uno scenario peggiore
Milan in ansia per l'Uefa: congelati i rinnovi di Cutrone e Romagnoli© LAPRESSE
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MILANO - Fiato sospeso e tutto in stand-by. Ma non si tratta solo di capire se sarà 6º o 7º posto, dettaglio che comunque inciderà, visto che nel secondo caso il Milan scenderà in campo per la prima partita ufficiale della prossima stagione già il 26 luglio e sarà a rischio la ricca tournée estiva. Fermo restando il rifinanziamento del debito contratto con Elliott, la grande attesa, in casa rossonera, riguarda il settlement agreement. Per fine mese, infatti, o al più tardi per inizio giugno, è previsto il verdetto dell’Uefa, che determinerà il futuro del Diavolo. Troppo delicata, quindi, la situazione per prendere qualsiasi tipo di decisione che possa incidere cui conti del club. Così anche il rinnovo di contratto di Cutrone, per cui da tempo è stato raggiunto un accordo con i suoi rappresentanti, è stato congelato. Stoppati pure i discorsi con gli agenti di Romagnoli. I piani per i due giocatori non sono cambiati, ma è chiaro che la situazione può mutare in base a ciò che stabilirà l’Uefa.

SANZIONI - Già, ma in concreto cosa rischia il Milan? Il settlement agreement è un percorso che il club rossonero sarebbe costretto a seguire, allo scopo di rientrare nei parametri del fair play finanziario. Da una parte, quindi, ci saranno le sanzioni per non aver rispettato quegli stessi parametri nelle stagioni passate. Dall’altra, verranno stabiliti obiettivi da raggiungere a partire dalla prossima annata. Al momento ci si può limitare ad una serie di previsioni, in base ai precedenti. Per cominciare, dunque, ci sarà una multa che dovrebbe aggirarsi attorno ai 20 milioni di euro, una parte dei quali condizionali. In aggiunta, la lista Uefa per la prossima Europa League sarà ridotta e probabilmente occorrerà che gli eventuali nuovi innesti abbiano valore pari a chi uscirà dallo stesso elenco. Possibili anche un tetto agli ingaggi, legato in percentuale al fatturato, e un limite alla quota di ammortamenti.

BILANCIO E MERCATO - Inevitabile, insomma, che il prossimo mercato sia pesantemente condizionato. Tanto più che il bilancio al 30 giugno 2019 non potrà avere un rosso superiore ai 30 milioni. E nel 2020 dovrà essere raggiunto il pareggio. Ogni paletto andrà rispettato, pena ulteriori sanzioni.

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