Calzona e Pioli in bilico: le ipotesi sul futuro in panchina. E De Rossi...

Sette delle prime 10 in classifica avranno una nuova guida: il mercato degli allenatori non è mai stato così vivo. In pochi sono certi di restare
Calzona e Pioli in bilico: le ipotesi sul futuro in panchina. E De Rossi...

Le occasioni fanno le rivoluzioni. E in Serie A è in arrivo una di quelle in grado di spazzare via l’ordine costituito per creare nuovi equilibri, sull’onda dell’attrazione fatale per il cambiamento. Considerando le prime dieci della classifica - dall’Inter alla Fiorentina, per intenderci - ben 7 hanno una prospettiva concretissima di cominciare il prossimo campionato con un allenatore diverso. L’unico certo di restare è Tudor, che ha appena sostituito Sarri alla Lazio firmando con Lotito fino al 30 giugno 2025. Mentre Inzaghi si affida alle parole del suo ad Marotta: se quel «vogliamo continuare con lui» avesse un peso, e se l’ambizione dello stesso Simone non superasse i confini per strizzare l’occhio alla Premier, allora il rinnovo sarebbe davvero vicino. Tra quelli in odore di conferma c’è in realtà pure Gasperini, dal 2016 intramontabile guida dell’Atalanta. Anche se domenica a Cagliari pare siano tremati gli esili muri dell’impianto provvisorio costruito nel parcheggio del vecchio Sant’Elia: Gasp ha avuto un duro confronto con l’ad Percassi e il ds D’Amico in seguito al ko contro Ranieri. Semplici scosse di assestamento, dicono a Bergamo.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cosa può succedere a Pioli, De Rossi, Calzona e gli altri

Per quanto riguarda le altre sette - sorelle sì ma nell’incertezza - vale un generico “si salvi chi può”, perché il girotondo che sta per cominciare somiglia al gioco della sedia che facevano i bambini: qualcuno si sistemerà, altri miglioreranno, ma c’è pure chi rischia di restare senza posto di lavoro dando ragione a chi sostiene che esistano solo due tipi di allenatore: chi è stato licenziato e chi aspetta di esserlo. Il destino di Pioli è legato soprattutto al cammino in Europa League del Milan: se dovesse fare poca strada, magari fermandosi proprio in occasione del derby italiano con la Roma, le chance di permanenza si ridurrebbero. L’uomo copertina è ovviamente Thiago Motta: giovane, spregiudicato e soprattutto vincente. Il suo Bologna vola, la Juve ha già fatto un sondaggio, in Inghilterra e in Spagna l’italobrasiliano è apprezzatissimo e nonostante i senatori della squadra gli abbiano chiesto di restare per vivere insieme le emozioni europee del 2024-25, esistono legittime aspirazioni personali da considerare.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Juric, Palladino e Italiano: cosa succederà

Se contassero solo i risultati, De Rossi non avrebbe problemi ad aprire un ciclo con la Roma: 8 vittorie incluso il derby, 2 pareggi esterni e 1 sconfi tta con l’Inter sono il bottino di DDR, che però ha un contratto fino a giugno. E se i Friedkin, esonerando tra le polemiche Mourinho, avessero già preso un impegno con un altro tecnico a partire dal primo luglio? Il “rischio” che il neofita De Rossi sia andato oltre le aspettative della proprietà c’è ed è reale. L’ombra di Antonio Conte, l’allenatore che ha la media punti più alta nella storia della Serie A (2,26 a partita in 6 stagioni da fenomeno), fuori dai giochi ormai da tre stagioni, aleggia un po’ ovunque: da Torino, dove tornerebbe da ex, alla Capitale, fino a Napoli. Anche sul golfo il nome dell’ex ct fa dei giri immensi e poi ritorna, spesso, nei pensieri di De Laurentiis. Che si è affidato a Calzona dopo gli esoneri di Garcia e Mazzarri: il commissario tecnico della Slovacchia ha un accordo fino alla fine stagione ma se portasse gli azzurri in Champions con una clamorosa rimonta potrebbe anche cambiare il suo destino. La nona forza del campionato oggi è il Torino e a guidarlo c’è Juric, del quale il suo presidente ha già detto «si vive anche senza di lui». Insomma, tira un’ariaccia. E la Viola? Italiano ha le valigie pronte, e interessa al Napoli, mentre Palladino è pronto a trasferirsi sulle colline di Fiesole nonostante i rapporti tra il suo entourage e la Fiorentina siano stati nel tempo più tesi che cordiali. L’alternativa per Commisso è Gilardino, la cui carriera appare già quella di un predestinato.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le occasioni fanno le rivoluzioni. E in Serie A è in arrivo una di quelle in grado di spazzare via l’ordine costituito per creare nuovi equilibri, sull’onda dell’attrazione fatale per il cambiamento. Considerando le prime dieci della classifica - dall’Inter alla Fiorentina, per intenderci - ben 7 hanno una prospettiva concretissima di cominciare il prossimo campionato con un allenatore diverso. L’unico certo di restare è Tudor, che ha appena sostituito Sarri alla Lazio firmando con Lotito fino al 30 giugno 2025. Mentre Inzaghi si affida alle parole del suo ad Marotta: se quel «vogliamo continuare con lui» avesse un peso, e se l’ambizione dello stesso Simone non superasse i confini per strizzare l’occhio alla Premier, allora il rinnovo sarebbe davvero vicino. Tra quelli in odore di conferma c’è in realtà pure Gasperini, dal 2016 intramontabile guida dell’Atalanta. Anche se domenica a Cagliari pare siano tremati gli esili muri dell’impianto provvisorio costruito nel parcheggio del vecchio Sant’Elia: Gasp ha avuto un duro confronto con l’ad Percassi e il ds D’Amico in seguito al ko contro Ranieri. Semplici scosse di assestamento, dicono a Bergamo.


© RIPRODUZIONE RISERVATA
1
Calzona e Pioli in bilico: le ipotesi sul futuro in panchina. E De Rossi...
2
Cosa può succedere a Pioli, De Rossi, Calzona e gli altri
3
Juric, Palladino e Italiano: cosa succederà