© ANSAIl Torino e Vincenzo Italiano, atto secondo: con un altro incontro lunedì appena trascorso, giorno in cui la Fiorentina riposava dopo il 5-1 al Sassuolo della sera precedente, per rivedersi e darsi ulteriori conferme all’appuntamento su strade che presto si incroceranno. Il tecnico siciliano ha capito subito che il club granata sta facendo sul serio fin dal primo contatto vero, che è stato più di uno scambio diretto d’impressioni, e la conferma l'ha avuta con il nuovo colloquio di lunedì, così contiguo all’altro nei tempi proprio per la volontà di avvicinare ancora di più la linea comune di pensiero: perché il Torino ha individuato in Italiano il tecnico giusto per rilanciare con forza le proprie ambizioni al termine del ciclo targato Juric e la determinazione del dirigenti piemontesi, in quest’ultimo episodio rappresentato dal direttore sportivo Vagnati, non ha fatto altro che aggiungere certezze in quella direzione anche allo stesso Italiano.
Perché Italiano è vicino al Torino
Ormai la strada, a proposito, è indicata. Forse segnata, anche se serviranno ovviamente altri passaggi e altri scambi di idee per arrivare a un accordo che quello sì sembra indirizzato per la decisione messa in mostra delle parti in causa. E tutto nasce dalla stima reciproca non di oggi tra il presidente del Torino, Cairo, e Vincenzo Italiano, a cui ha fatto poi da “propellente” il contratto in scadenza dell’allenatore viola, seppur rimanga in essere quella clausola di rinnovo annuale a disposizione della società di Commisso in caso di accesso all’Europa League. Quell’Europa League che la Fiorentina proverà a conquistare vincendo la Conference League: e se questa cosa Italiano la voleva cento, adesso la vuole mille.