Juventus. Chiellini: «Il nostro primo obiettivo è il settimo scudetto»

TORINO - A due giorni dalla sfida col Barcellona che potrebbe regalare alla Juve il pass per gli ottavi di Champions, Giorgio Chiellini chiarisce il momento e sopratutto gli obiettivi bianconeri: «Ora vogliamo prenderci la qualificazione, primi o secondi cambierà poco considerando le squadre in corsa - le sue parole a Uefa.com - Poi a marzo e aprile dovremo giocarcela, cercando di essere in corsa anche per vincere il settimo scudetto, che per noi deve essere il primo obiettivo. Non perché la Champions sia meno importante, ma perché è attraverso lo scudetto, e quindi attraverso la quotidianità delle partite di campionato, che possiamo arrivare pronti. Pensando solo alla Champions si rischia di far male su entrambi i fronti».

E LA CHIAMPIONS? - Quella di Chiellini non è una resa e nemmeno una rinuncia: «Dovremo arrivarci nelle condizioni ideali e soprattutto da squadra vera. Se ci riusciremo, allora ci giocheremo campionato, Coppa Italia e Champions League alla grande. La Champions, naturalmente, è una competizione particolare e spesso vive di episodi, ma bisogna arrivare alla fase decisiva nelle migliori condizioni possibili. Tra i tifosi c'è grande attesa, c'è voglia di riuscire a risollevare quella coppa che manca da più di 20 anni, perciò le le partite di Champions sono davvero sentite. Le cavalcate che negli ultimi tre anni ci hanno portato a Berlino e Cardiff hanno lasciato il segno e speriamo di riuscire a dare questa gioia alla Juve, a tutta la Juve, il prima possibile».

JUVENTUS - Parlando poi del suo rapporto con la maglia bianconera, Chiellini ammette che «la Juventus per me è una famiglia ormai. Sono qui da 12 anni, questa è la mia 13esima stagione e ho giocato oltre 400 partite. Di recente sono entrato nella top-ten di presenze di questa società, quindi lei è parte di me e io sono parte di lei. Faccio parte della storia di questa grande società e mi ritengo fortunato di aver contribuito a scriverla». Per Chiellini la Juve è speciale: «Tutti quelli che arrivano qui dopo pochi mesi si rendono conto che qualcosa di diverso c'è davvero. Noi siamo qui per svolgere il nostro lavoro e veniamo messi nelle condizioni per farlo al meglio. Alla Juventus c'è una cultura del lavoro molto importante, che è alla base di ogni successo e si tramanda di generazione in generazione. E' qualcosa che anche noi dovremo lasciare anche ai ragazzi che continueranno questa grande storia». (in collaborazione con ItalPress)