Zidane: «La Juve è il Real Madrid... d'Italia»

In conferenza stampa il tecnico delle Merengues, ex giocatore bianconero, ha lodato la formazione di Allegri: «A Torino e a Madrid c'è un DNA vincente e questo lo senti. Rivincita di Cardiff? No, domani sarà tutto diverso. Ho bei ricordi della mia esperienza alla Juventus»
Zidane: «La Juve è il Real Madrid... d'Italia»© ANSA
Andrea Ramazzotti
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TORINO - Zinedine Zidane ha un grande ricordo della sua avventura alla Juventus e non pensa che la squadra di Allegri giochi un calcio “bruttino” come qualcuno dice in Italia. Questi due concetti il tecnico del Real Madrid li ha sottolineati con forza nella conferenza stampa di oggi pomeriggio all’Allianz Stadium.

Zidane, la partita di domani sarà influenzata dalla vostra vittoria nella finale di Cardiff? 


«Il nostro obiettivo è quello di giocare una buona partita di calcio perché siamo in grado di farlo e siamo pronti. Ma quello che succederà qua non ha niente a che vedere con la finale di Cardiff. Qui c’è un turno da passare e sarà diverso a quella finale».

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Pensa che Isco, che non gioca spesso nel Real, possa perdere un po’ della sua condizione fisica?
«Spero di no, non giocare qualche partita non condizionerà il suo stato di forma. Ho 25 giocatori e non ho titolari o riserve. Ci sono momenti dove alcuni giocano di più di altri, ma Esco è un giocatore importante per noi ed è parte di questo gruppo. Tutti devono sentire che sono importanti per la squadra. Questo è il mio modo di allenare e non lo cambierò».

Il Real Madrid nell’ultima eliminatoria è stato estromesso dalla Juventus. Questo ricordo peserà?
«Non guardo molto alle statistiche e non mi concentro sulle partite vinte o perse in passato. Quella di domani è un’altra gara e dobbiamo solo prepararci bene. Sarà importante per entrambe le formazioni». 

Che ricordi ha della sua esperienza a Torino?
«Nei miei 5 anni qui ho imparato tantissimo come giocatore e come persona perché è stato un cambiamento radicale dopo gli anni in Francia. Qui sono stato accolto come da una famiglia e ho un ricordo buono dell’esperienza alla Juve. Ora però sono dall’altra parte e penso solo al Real Madrid».

E’ davvero convinto che non ci saranno ripercussioni dopo la finale di Cardiff anche se in campo andranno più o meno le stesse formazioni?
«Sarà un match completamente diverso perché questa squadra è diversa, non ha niente a che vedere con la finale di Cardiff: lì ci è andata bene, ma una partita così non si ripete. Rispetto ad allora la nostra stagione non è stata buona come prevedevamo, ma a livello di uomini non abbiamo cambiato molto. Ci manca solo Nacho, ma per il resto abbiamo tutta la rosa a disposizione. Sarà un bel mal di testa decidere chi mandare in campo. Come al solito…».

Cosa teme di più della Juventus: la forza della sua difesa, la bravura del centrocampo o la forza dell’attacco?
«Un po’ tutto quello che ha detto lei. Questa Juventus è sempre stata forte e grande. Quest’anno sta facendo grandi cose ed è una formazione completa. Dobbiamo stare attenti a tutto quello che fanno: in difesa, a centrocampo e in attacco».

Le piacerebbe allenare la Juventus in futuro?
«Diciamo… mai dire mai. Ora però sono felice dove sono adesso e mi dedico ad allenare il Real Madrid pensando solo a questo. Non voglio pensare così tanto al futuro: vivo la vita giorno dopo giorno perché questa professione è complicata, soprattutto quando guidi il Real Madrid».

La Juventus come il Real Madrid: entrambe non si arrendono mai. La Juve è il Real Madrid d’Italia?
«Si assomigliano, è vero. Ho vissuto nella Juve e poi nel Real prima come giocatore e poi come allenatore. Il dna è lo stesso: in entrambe le squadre c’è voglia di lottare e di vincere sempre. Questo l’ho imparato e notato giocando in entrambe le formazioni».

E’ vero che la Juventus non gioca un bel calcio? Che idea si è fatto vedendola dalla Spagna?
«La Juventus sta facendo una buona stagione e sta giocando bene. Almeno nelle partite che ho visto io».

Si accontenterebbe di un pareggio?
«Noi cerchiamo di vincere sempre, di trasformare gli obiettivi in realtà. Contro qualunque squadra che ci troviamo di fronte. Non ci interessa del passato e siamo qua apposta per cambiare quello che non abbiamo fatto bene nel passato».


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