ROMA - Nell'amichevole persa 2-0 a Manchester contro una rimaneggiata Argentina la sua Italia non è sembrata poi così diversa da quella di Gian Piero Ventura, eppure il ct "ad interim" Gigi Di Biagio - che avrà ora a disposizione anche il secondo test di lusso contro l'Inghilterra in programma martedì sera a Wembley per giocarsi le sue chances di conferma- è soddisfatto al termine della partita.
Argentina-Italia 2-0: numeri e statistiche del match
INSIGNE, DE SCIGLIO E CUTRONE - Meno soddisfatto al 90' è sembrato invece Lorenzo Insigne: «Sono davvero dispiaciuto, per il gol mancato (quello del possibile 1-0 azzurro, ndr) e per il risultato che non è del tutto giusto - ha detto il fantasista del Napoli ai microfoni di Rai Sport -. L'Argentina ha grandi campioni ma siamo più volte riusciti a metterla in difficoltà. Dobbiamo guardare avanti con fiducia». Ottimista anche De Sciglio: «Bisogna continuare a lavorare senza essere troppo negativi - le parole del terzino della Juventus -. È vero che c'è stata una pagina tra le più negative della Nazionale qualche mese fa, ma ora dobbiamo pensare a ripartite. C'è tanta voglia e ci sono tanti ragazzi che vogliono dimostrare le proprie qualità, anche stasera abbiamo avuto sicuramente delle difficoltà ma giocavamo contro i vicecampioni del mondo. Nel primo tempo potevamo fare meglio in fase di possesso, nel secondo abbiamo creato più occasioni». Serata da ricordare comunque infine per Patrik Cutrone, al suo debutto in Nazionale maggiore: «Quando entro penso a dare il massimo e ad aiutare la squadra, se arriva il gol meglio ancora - ha spiegato a Rai Sport il 20enne attaccante attaccante -. Il mio ruolo preferito? Riesco a giocare sia con un'unica punta che con un'altra di fianco, al Milan proviamo entrambe le cose e qui mi sono trovato bene con il 4-3-3. Per quanto riguarda la partita invece siamo partiti bene ma poi ci siamo un po' allungati e le palle davanti non arrivavano. Immobile però ha fatto una buona partita. La convocazione? Pensavo di andare con la Under 21, poi me l'hanno detto nello spogliatoio e non ci credevo».