Juventus-Inter, i numeri della sfida Ronaldo-Icardi

Vivono entrambi per il gol: il re 2018 aspetta l’ultimo capocannoniere di A per il primo incrocio ufficiale nella loro carriera
Juventus-Inter, i numeri della sfida Ronaldo-Icardi

ROMA - Si legge Juventus-Inter, si pronuncia Ronaldo-Icardi. La sfida di domani sera allo Stadium non sarà solo quella fra la prima e la terza forza di questo campionato ma anche quella tra i due attaccanti che vivono e respirano solo per il gol. La situazione attuale vede la Juventus cannibale guardare tutti dall'alto grazie al percorso quasi netto in serie A (13 vittorie e solo un pari casalingo contro il Genoa). L'Inter è undici punti sotto con nove vittorie, due pareggi e tre sconfitte. Ronaldo si gode anche il primato nella classifica marcatori condiviso con Piatek. Icardi è due lunghezze sotto ma quando vede bianconero si scatena. Insomma, ci sono tutti i presupposti per assistere ad una partita veramente spettacolare. Andiamo ad analizzare il momento dei due attaccanti.


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CRISTIANO RONALDO - Gol, gol e ancora gol. Cristiano Ronaldo vuole percorrere la via più semplice e a lui più congeniale per brindare nel migliore dei modi al suo primo derby d’Italia contro l’Inter, per vincere il suo primo scontro diretto con Icardi e per rispondere alla beffa del Pallone d’Oro sfumato. Il fenomeno è intenzionato a ripristinare al più presto le gerarchie, vuole tornare a sollevare tra 12 mesi quel trofeo dorato e luccicante che è stato suo già 5 volte e che certifica tangibilmente chi è il migliore di tutti. CR7 persegue ogni giorno la missione di dimostrare al mondo di essere il più forte, si allena e si prepara in modo maniacale, e per questo non c’è spazio per rabbia o rancore verso gli scettici che non l’hanno votato. Il piano di battaglia è lineare: continuare a fare ciò che ha sempre fatto e che a nessun altro riesce come a lui. Tradotto: gol, gol e ancora gol, appunto. Per guidare la Juve sul tetto d’Italia e d’Europa. Vincere tutto per convincere tutti.

NUMERO UNO - D’altra parte, i numeri testimoniano che nel 2018 non c’è nessuno come lui. Nessuno in Europa ha segnato come Cristiano, che è il miglior marcatore nei cinque principali campionati europei nell’anno solare. La statistica dice: 32 gol in 29 partite tra Real Madrid (22 in Liga) e Juve (10 in A). Ronaldo si lascia dietro tutti, a cominciare da Messi, che finora ha totalizzato 28 reti in 31 partite con il Barcellona in Liga. Seguono Thauvin del Marsiglia, con 24 gol in 30 gare di Ligue 1, Suarez del Barça (24 gol in 32 partite) e, più staccati, Salah del Liverpool (22 gol in 29 match di Premier League), il laziale Immobile (22 centri in 30 gare), Lewandowski del Bayern (21 gol in 25 turni di Bundesliga). Icardi è a 20 gol in 26 partite di A, che diventano 23 allargando il conteggio a tutte le competizioni disputate nel 2018. Ebbene, anche in questa classifica CR7 mette tutti in fila: tra campionato e coppe, il fenomeno portoghese ha segnato 39 volte. Ancora meglio di Messi, 2° con 37 centri, e di tutti gli altri bomber del continente. Lewandowski, Salah e Immobile sono tutti a quota 29, Thauvin a 28, Griezmann a 27, Suarez e Kane a 25, Neymar a 23, proprio come Icardi.

CHE NUMERI - E allora, pronti per la sfida tra Cris e Maurito. Cristiano ci arriva con numeri da capogiro. Il prossimo traguardo dello juventino - il più impiegato finora da Allegri con 18 presenze e 1.549 minuti tra campionato e Champions - è raggiungere quota 40 gol nell’anno solare. È il primo passo verso nuovi orizzonti, perché Ronaldo fa un pensiero anche alla classifica cannonieri: al momento è in testa con Piatek (10 gol dopo 14 partite). Con la rete di sabato a Firenze, CR7 ha eguagliato uno dei più grandi bomber della storia bianconera, John Charles. Il gigante gallese era stato infatti nel 1957/58 l’ultimo attaccante juventino a raggiungere quota 10 gol in 14 gare nel primo campionato a Torino. E ci sono due cose che ancora mancano a Ronaldo da quando è in Italia. Il gol di testa, visto che in serie A ne ha realizzati 6 di destro e 4 di sinistro (e col destro ha trafitto anche il Manchester United in Champions), e il primo centro su punizione. Con i rigori ha già preso confidenza contro Empoli e Fiorentina. Due al momento le doppiette, contro Sassuolo ed Empoli. Ma c’è dell’altro: ai gol Cristiano ha aggiunto finora 5 assist, 25 occasioni create, 429 passaggi positivi (30,64 di media a match), 99 tiri totali, 39 dei quali nello specchio della porta. Questo è soltanto l’aperitivo, Ronaldo non è sazio. Gol, gol e ancora gol. Per confermare al mondo di essere il migliore di tutti.


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MAURO ICARDI - Il confronto regge almeno quanto lo strapotere sotto porta: Mauro Icardi lancia il guantone di sfida a Cristiano Ronaldo con il gol sullo sfondo. Il derby d'Italia è il contorno giusto per assottigliare il gap di due carriere differenti. Con un titolo di capocannoniere da esporre, le credenziali sono buone. I numeri depongono a favore dell'argentino, in quanto bomber che può giocarsela con il migliore di tutti. La parità dei gol stagionali di Ronaldo e Icardi - undici - è uno spunto invitante per metterli allo specchio. Maurito ha già saputo distribuire magie anche in Champions League, segnato in 3 partite su 5 nel girone e acquisito quello spessore internazionale – compresa la maglia dell'Argentina – dopo aver studiato a lungo da bomber consumato. Icardi ha cominciato a fare in Italia quello che CR7 è da tempo abituato a produrre in Europa. Già due volte sul trono dei bomber in tre anni: non un caso, se la Juve prima di andare su Higuain aveva puntato il mirino verso il goleador interista.

DRIBBLATORE - La prova di maturità vera arriva tutta insieme. Dalla Champions League e un percorso netto da seguire – con tanto di gol al Barcellona segnato a San Siro giusto un mese fa – allo scontro diretto con chi sforna reti senza soluzione di continuità. Adesso che Ronaldo ha del tutto ingranato, il duello si infiamma. Icardi mantiene una media-gol migliore, perché in campionato ha fatto tre partite in meno del portoghese. Ha una miglior percentuale realizzativa in fatto di tiri – 3 in media a partita – e, strano ma vero, gli riescono più dribbling. Quello che teoricamente non è un marchio di fabbrica per Icardi, lo mette invece davanti nel testa a testa con Cristiano Ronaldo. Che invece è uno abituato a provocare lo strappo giusto proprio col dribbling. Adesso Icardi deve solo mandare in parità il personale bilancio contro la Juve, sarebbe il massimo: 3 vittorie, 4 pareggi e altrettante sconfitte per il momento. Il poker di sorrisi per Maurito avrebbe anche l'effetto di un bel messaggio al campionato.

VITTIMA PREDESTINATA - Poi di gol alla Juve, Icardi ne ha già segnati otto. Stesso numero di quelli realizzati in campionato finora, saltando appunto tre partite. L'anno scorso, a questo punto del campionato, Maurito – con quindici esultanze – era quasi al doppio del rendimento attuale. Tutto si spiega in un'Inter che, al di là della doppia fatica per la Champions League, ha già mandato a segno tredici giocatori diversi in stagione. È sempre Icardi a tirare il gruppo, quanto a gol. La Juve è la sua vittima predestinata, lo ha fatto notare anche Buffon. Anche perché non si parla solo di Inter, ma pure della Sampdoria che è stata la prima squadra italiana di Maurito. Il blitz di Torino del gennaio 2013 era anche la 2ª sconfitta della Juventus – due mesi prima ci pensò la stessa Inter – nel nuovo stadio. Una doppietta di Icardi ribaltava i bianconeri, reduci dal primo dei sette scudetti consecutivi. Al ritorno il bis, in Samp-Juve, miglior biglietto da visita per presentarsi ai tifosi interisti nel suo arrivo a Milano.

«PALLONE D'ORO UNA CHIMERA» - L'Icardi che pensa in grande non può ancora fare progetti da Pallone d'oro. «Di certo in squadre come Inter, Milan o Juventus se lo scorda», ha detto Wanda Nara, moglie e agente di Maurito, lunedì in tarda serata durante Tiki Taka su Italia 1. «Se avesse questa ambizione, giocherebbe in un'altra squadra. Non ci vuole un genio per capire che, volendo vincere certi premi, bisogna essere altrove. Mauro gioca solo per la squadra e per i compagni. Lui e Modric insieme sarebbero un campione dietro l'altro...».


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LA CURIOSITA' - Sono nati entrambi nel mese di febbraio, ma fra di loro ci sono 8 anni di differenza. A 25 anni e 9 mesi, l’età di Mauro Icardi, Cristiano Ronaldo aveva da poco iniziato la sua seconda stagione al Real Madrid (foto sopra), stagione 2010-2011. Annata che, per la prima volta, lo vedrà andare oltre quota 50 gol stagionali (ne fece 53, tra Liga, Champions e Coppa del Re). Nel suo palmares figuravano già tre campionati inglesi vinti e una Champions conquistata con il Manchester United. In quanto a gol segnati era a quota 132 reti in 246 partite nei top-5 campionati europei (in media 0,54 gol a incontro). Mauro Icardi ha sin qui realizzato 118 gol in 201 gare di campionato, registrando dunque una media gol più alta: 0,59 a partita. Il portoghese aveva già messo a referto 26 reti in 64 match di Champions League. Competizione in cui Icardi ha debuttato soltanto nella stagione in corso. Un esordio ottimo: tre i gol segnati dall’argentino nelle cinque partite giocate dall’Inter nella fase a gironi.


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ROMA - Si legge Juventus-Inter, si pronuncia Ronaldo-Icardi. La sfida di domani sera allo Stadium non sarà solo quella fra la prima e la terza forza di questo campionato ma anche quella tra i due attaccanti che vivono e respirano solo per il gol. La situazione attuale vede la Juventus cannibale guardare tutti dall'alto grazie al percorso quasi netto in serie A (13 vittorie e solo un pari casalingo contro il Genoa). L'Inter è undici punti sotto con nove vittorie, due pareggi e tre sconfitte. Ronaldo si gode anche il primato nella classifica marcatori condiviso con Piatek. Icardi è due lunghezze sotto ma quando vede bianconero si scatena. Insomma, ci sono tutti i presupposti per assistere ad una partita veramente spettacolare. Andiamo ad analizzare il momento dei due attaccanti.


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