Quante carriere messe in salvo

Quante carriere messe in salvo© Inter via Getty Images
Alberto Dalla Palma
3 min

Alla fine il più giovane della compagnia, Lautaro Martinez, ha salvato con un gran gol al Tardini, le carriere di tanti interisti in crisi, messi sotto processo dai risultati e dalle delusioni di un 2019 che sembrava non cominciare mai. E tra le tante carriere c’era anche quella di Luciano Spalletti, sì proprio lui, che alla vigilia aveva lanciato un appello disperato a una squadra dispersa dal Capodanno scorso, ultima vittoria in campionato il 29 dicembre a Empoli. Chiedendo aiuto al suo Toro da panchina, il tecnico toscano ha cercato il colpo di fortuna per ritornare a galla e respirare dopo le sconfitte con il Torino e il Bologna e dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia: mossa vincente, il giovane talento argentino ha messo in ginocchio il Parma proprio quando il Parma sembrava aver trovato il coraggio di uscire dalla proprio area e di affacciarsi in quella di Handanovic, già provocato nel primo tempo da una traversa di Gervinho. Assist di Nainggolan, spunto di Lautaro Martinez e gol devastante: Icardi era sparito un’altra volta, addirittura sostituito negli ultimi due minuti per perdere tempo come si fa con le squadre disperate.

Carriere in salvo, dunque, e minifuga per il terzo posto dopo le vittorie di Lazio e Roma e in attesa del Milan contro il Cagliari: in questa corsa tra Milano e la Capitale per due posti in Champions League per ora è rimasto tutto invariato. Aspettando Piatek e la compagnia rossonera. Ma se l’Inter pensa di aver risolto i suoi misteriosi problemi con questi tre punti Toro si sbaglia di grosso: la squadra ha perso qualità, freschezza, entusiasmo. Come l’ambiente che la circonda...
Intanto il Napoli, almeno per una notte, ha recuperato un punto sulla Juventus (da -9 a -8) che oggi sarà impegnata a Reggio Emilia contro il Sassuolo ma la sensazione è che a Firenze abbia perso una grande occasione per mettere maggiori pressioni su Allegri e Ronaldo. Fermata sullo 0-0 da Pioli, la squadra di Ancelotti non ci ha mai creduto del tutto, neanche quando i viola sono rimasti praticamente in 10 perché Pezzella non era più in grado di restare in campo: con il capitano e Mirallas ko, è stata sorprendente la scelta del tecnico della Fiorentina che ha inserito un’altra punta - Simeone - piuttosto che un giocatore più difensivo. Nel finale, infatti, il Napoli ha avuto la grande occasione con Milik, che ha fallito proprio da due passi il gol della vittoria. Gli avversari erano ormai stremati, quasi a pezzi: avevano difeso benissimo, stavolta grazie anche a un ottimo Lafont, e in alcune occasioni anche messo in difficoltà il Napoli, ma all’appello è mancato soprattutto Muriel negli ultimi trenta metri. L’Europa, comunque, non è lontana.


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