Pellegri, gol e lacrime anche per il papà in panchina

Il 16enne attaccante del Genoa commosso dopo la doppietta segnata alla Lazio, festeggiata anche dal padre e team manager rossoblù
Pellegri, gol e lacrime anche per il papà in panchina
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GENOVA - Pietro Pellegri non era un fuoco di paglia: dopo aver eguagliato nella passata stagione il record l’ex romanista Amedeo Amadei (che nel 1937 esordì in A a 15 anni e 280 giorni) e aver gelato l’Olimpico segnando alla Roma nel giorno dell’addio al calcio di Francesco Totti, il baby fenomeno è tornato oggi a prendersi prepotentemente la scena segnando una doppietta da subentrato nel match perso dal Genoa in casa contro la Lazio.

Prima l’urlo di gioia, con le stimmate del predestinato mostrate al cielo di Marassi, poi le lacrime di commozione piante nella pancia del ‘Ferraris’ davanti ai microfoni e ai taccuini dei giornalisti che gli si accalcano davanti dopo la partita. Le stesse lacrime scese in panchina sulle gote di papà Marco, scelto come team manager lo scorso aprile da Juric una volta tornato sulla panchina rossoblù.

OCCHI LUCIDI - «Per me e mio padre è una serata importante - ha detto il bomber minorenne ai microfoni di Premium – perché ho realizzato un sogno che avevo fin da piccolo. Pesa però questa sconfitta che non meritavamo. Siamo un grande gruppo, anche in settimana ci alleniamo con cattiveria e abbiamo fiducia sia nel mister che nei nostri mezzi. C'è rammarico, ma nell'aria anche tanta voglia di ripresa. Sono sicuro che con il Chievo faremo una gran partita».

Già entrato da tempo nel mirino di Juventus, Inter e Milan l'attaccante rossoblù non pensa però solo al pallone: «Non ho abbandonato la scuola, quest'anno ne farò una privata per aiutarmi con gli allenamenti al mattino. Mio padre mi ha seguito nel calcio fin da bambino, ed è bello che si sia emozionato per me. Da quando ho iniziato a giocare mi ha sempre seguito, portandomi agli allenamenti con il freddo e sotto la pioggia. Nel calcio c'è lui, per la scuola mia mamma. Il mio idolo è Ibrahimovic, l'attaccante più forte del mondo».


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