MILANO - L'acquisto dell'Inter da parte dell'imprenditore indonesiano, Erick Thohir, è finito nel mirino della Guardia di Finanza.
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI - «La vendita della famiglia Moratti all’imprenditore di Giacarta, esattamente come avvenuto per il Milan, è stata sin da subito accompagnata da molti interrogativi. Se Li Yonghong era praticamente sconosciuto al mondo dell’alta finanza – 740 i milioni sborsati compresi i debiti per avere il Milan -, per Thohir il pedigree era leggermente diverso. La sua famiglia, in Indonesia, ha svariati interessi soprattutto in campo immobiliare ed estrattivo. Vista la cifra investita – un decimo rispetto a quanto sborsato per il Milan -, tutto sommato l’operazione è passata decisamente più sotto silenzio. Il problema per l’Inter, quattro anni fa, era l’esposizione debitoria. Il bilancio era stato chiuso con 431 milioni di debiti, a fronte della metà circa di entrate. La costruzione finanziaria creata per arrivare all’Inter, era molto complessa. Così, per risanare il bilancio, Thohir avrebbe creato un meccanismo di prestito garantito, circoscrivendo i rischi di un default. All’epoca dell’annuncio dell’acquisto, il piano finanziario prevedeva che per rivedere gli utili, il club di via Durini, riuscisse nel giro di pochi anni, a portare i fatturati sui 250 milioni all’anno. Una operazione che, evidentemente, non ha dato i risultati sperati».