Spalletti: «Inter, è la gara della svolta»

Il tecnico nerazzurro è convinto che, dopo l'inizio complicato, la squadra possa invertire la tendenza nella sfida contro il Tottenham di domani sera.
Andrea Ramazzotti
8 min

INVIATO AD APPIANO - Questa può essere la partita giusta per la svolta. Luciano Spalletti in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Tottenham non ha dubbi. 

Spalletti, ha la sensazione che una partita come quella contro il Tottenham può far svoltare l’Inter?
Sicuramente sì. Sono gare che valgono moltissimo e ti danno moltissimo come entusiasmo e convinzione. E’ una gara che capita a proposito per il momento che stiamo passando. La Champions non la baratteresti per niente al mondo e lì si vivono emozioni e sensazioni bellissime delle quali, quando le hai provate, non puoi fare a meno. La Champions è la Disney del calcio per gli addobbi e i colori che ci sono. 

Cosa deve cambiare rispetto alle ultime partite dell’Inter?
Non facciamo confusione. Noi analizziamo quello che abbiamo fatto e sappiamo quello che dobbiamo fare. Io ho la fetta più importante di responsabilità per i risultati che non sono venuti. Se però prendiamo i numeri dell’ultima partita confusione ce n’è stata poca. Non abbiamo fatto gol, ma fino al 75’ abbiamo comandato la partita. Dopo il gol c’è stata un po’ di confusione e abbiamo perso un po’ di ordine ed è cominciata ad arrivare la paura di non farcela. Ma prima di quel momento…

Cosa vi siete detti dopo il ko con il Parma?
Quando si gioca una partita uno se la rivede, e io l’ho fatto a casa dopo aver messo a letto la bambina. Il giorno dopo si parla alla squadra, si fa vedere un video, a volte si dice cose più leggere o più pesanti. Se vogliono partecipare i giocatori dicono la loro, cosa che non è successa stavolta. Siamo tutti consapevoli che dobbiamo metterci un po’ di più in quello che stiamo facendo. Questa è una gara di quelle che uno sogna fino da bambino.

Finora nelle 4 partite giocate l’Inter ha iniziato da favorita. Domani la favorita è il Tottenham? Avrete meno pressioni?
Spero che la voglia, la determinazione, la curiosità di rientrare in questo mondo, anche per il club, la fatica fatta lo scorso anno per tornare in Champions siano superiori rispetto all’esperienza dei miei in Champions che è minore rispetto a quella dei giocatori del Tottenham. Loro avranno più pressione perché sono più esperti. Loro sono forti, ma anche l’Inter è una squadra forte. Noi non stiamo attraversando un buon momento, ma questa può essere la gara che ti può far sterzare in maniera veloce.

Ha individuato un aspetto che più degli altri la preoccupa?
No. Ancora non siamo stati in grado di “acchiappare” le qualità individuali dei nostri che sono troppo basse in troppi nostri giocatori. Ma sono sicuro che si possono tirar fuori da un momento all’altro perché non dipendono dalla condizione fisica, dal momento psicologico o da altro. E’ un qualcosa che si può sbloccare in qualsiasi momento.

Ha visto le gare del Tottenham? Kane è stanco?
Non credo sia stanco e nelle partite del Tottenham lo abbiamo visto bene. Loro si appoggiano molto su di lui e lui, anche con i lanci lunghi, è bravo a tenerla lì e a trovare con le sue sponde chi gli gira intorno.

C’è un blocco psicologico nella squadra?
Non accetto che la squadra negli ultimi 10’ si divida in due tronconi. Il sistema che hai creato e provato in campo deve sempre fare da perno per lo svolgimento della partita. Questo mi è piaciuto poco. Dovevamo fare gol e ci è mancato questo aspetto qui perché avevamo fatto tanti cross bene, abbiamo recuperato diversi palloni sui 65-70 metri, non abbiamo preso troppe ripartente e siamo stati continui nell’atteggiamento per 70-75’ minuti, abbiamo tirato molto in porta. C’è tutto il tempo per raddrizzare la situazione perché l’obiettivo dell’Inter è quello di stare in questa competizione. E dobbiamo recuperare quei punti con cui dobbiamo poi rigiocare questa competizione in futuro.

La difesa a quattro le dà più sicurezza in questo momento?
Noi abbiamo sempre giocato con la difesa a 4 e a volte abbiamo costruito con la difesa a 3 come ha fatto anche il Tottenham. Lo abbiamo fatto per far perdere d’ordine all’avversario che magari ha trovato l’incastro giusto. 

L’Inter torna in Champions con tanti giocatori con poca esperienza in Champions. E’ un problema?E’ vero che ci manca un po’ di esperienza, ma la Champions trasmette emozioni e ci porterà ad andare oltre i nostri limiti. Sarà così. Questa partita ci farà superare determinati blocchi che si sono visti finora.

Il gruppo dell’Inter è diventato remissivo?
L’analisi che abbiamo fatto ieri è stata chiara e nessuno ha parlato non perché la squadra è remissiva, ma perché la squadra è infastidita dai risultati. Ora c’è da chiacchierare poco e fare molto. C’è da rimboccarsi le maniche e fare ancora di più. I risultati fatti finora sono pochi, su quello avete ragione.

L’Inter a livello fisico ha le armi per tenere botta al Tottenham?
Noi dobbiamo andare a fare la partita, tenere palla. Loro hanno molte armi perché hanno tecnica e fisicità con Kane. Ora c’è da pulire le scorie di quelli che hanno giocato sabato e c’è da muoversi dal punto di vista delle reattività per ricreare l’impulso che ti prepara alla partita. Ma saremo pronti…

Sta pensando alla difesa a tre?
D’Ambrosio va valutato e lo faremo domani. Oggi proverà a correre, ma penso che abbia dolore perché ha preso una botta importante nel muscolo. Ieri ha lavorato bene, ma il rischio che non ci sia esiste. Se così fosse abbiamo le nostre possibilità nel gruppo che è stato creato. E’ chiaro che ci vuole la disponibilità di qualcuno a fare qualcosa di diverso rispetto a quello che fa di solito. Può darsi si faccia ancora la difesa a tre o quella a quattro. Vediamo…

Dopo quattro giornate Icardi non ha ancora segnato. Per lui è una cosa anomala. Perché secondo lei?
Il fatto che Icardi non abbia ancora segnato è frutto di questo momento in cui la squadra non si riesce ad esprimere in modo ottimale. Se c’è un gioco più sporco di quello che dovrebbe essere lui fatica di più perché deve andare a chiudere in rete le azioni. Non siamo riusciti ad avere quell’equilibrio, come successo a Sassuolo, che ci consente di tenere Mauro in una posizione del campo dove si riesce a sfruttare il meglio che ha a disposizione. Se lo fai tornare a metà campo, non è come se lo fai stare vicino all’area di rigore sempre.
 
Brozovic soffre la pressione di essere l’unico che deve impostare?
L’unico difetto che posso trovargli è quello di fare troppa strada. Ogni tanto quando fa troppa strada per il campo, per due tre azioni non lo ritrovi sullo sgabellino del centro del campo da cui dirigi le azioni. Questo lo devi mettere a posto. Se vede che le cose non vanno bene, cerca di strafare e perde lucidità. Lui è forte se mantiene un po’ di ordine.


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