Bonolis lancia la sfida: «A Ciao Darwin 'Juve contro tutti'»

Il conduttore televisivo, tifoso dell'Inter, proporrà un nuovo tema nel suo programma per "combattere" lo strapotere dei bianconeri. E su Spalletti...
Bonolis lancia la sfida: «A Ciao Darwin 'Juve contro tutti'»© ANSA
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ROMA - Dal calcio alla televisione e dalla televisione al calcio, il doppio binario che da sempre Paolo Bonolis percorre è consolidato. Unire i due mondi, tutt'altro che incociliabili, sarà il suo prossimo obiettivo e lavoro in tv.

 

Juve contro tutti a Ciao Darwin

Come rivelato alla rivista "Oggi" «ci sarà una puntata sul tema 'Juve contro tutti'. Visto che sul campo da sette anni non li batte nessuno vediamo se mettendoci tutti assieme riusciamo a fare qualcosa», questa l'idea del conduttore: battere la Juventus di Allegri non sul campo ma nel programma da lui presentato, 'Ciao Darwin', per prendersi una sorta di rivincita. 

 

Un consiglio per Luciano Spalletti

Da buon interista non poteva mancare un pensiero per la squadra, in particolare per il tecnico Luciano Spalletti, solito nel prolungarsi nelle risposte davanti alle telecamere: «Gli ho detto che certe volte se rispondesse solo “sì” o “no” non farebbe male». Chissà se il consiglio è stato afferrato. 

 

Iniziativa per i bambini

La passione per il calcio e per l'Inter, però, per Bonolis non si limita al tifo allo stadio, ma va oltre. Ha finanziato la squadra U-15, chiamata Azzurri 2010 in onore della Nazionale e del Triplete dell'Inter, che dalla prossima stagione sarà una società statellite della rete delle giovanili dell’Inter: «Ho guadagnato un po’ di soldini, invece che mangiarmeli in un casinò o in un casino, invece che comprarmi un macchinine o una barca, preferisco utilizzarli per star vicino ai ragazzi in un momento decisivo per la loro crescita educativa ed evolutiva - ha spiegato Bonolis.. Perché Azzurro 2010? L’Azzurro è il colore della Nazionale, il sogno di ogni bambino che gioca a pallone. Il 2010 è l’anno del Triplete dell’Inter, la mia squadra del cuore. A questo livello è esaltante vedere crescere tra i ragazzi lo spirito di squadra, la voglia di darsi una mano e fare gruppo. Sarebbe bello se i valori creati oggi sul campo di gioco potessero un giorno trasferirsi alla società civile», ha concluso.

 


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