L'AFFARE NEYMAR E IL MERCATO IMPAZZITO
Il discorso si sposta poi su un calciomercato letteralmente impazzito dopo il passaggio di Neymar dal Barcellona al Psg, che dopo i 220 milioni di euro spesi per il brasiliano è pronto a sborsarne altri 180 per Mbappé del Monaco: «Eh, si vede che ce li hanno dice scherzando Lotito -. A livello europeo comunque esistono delle normative Uefa uguali per tutti, mentre a livello nazionale sono tutte diverse. La nostra Serie A si è dotata di alcuni parametri funzionali alla massima trasparenza della competizione: l’indice di liquidità, l’indice di indebitamento, il costo del personale e il Fair Play Finanziario. Certo, quando poi dico che c’è bisogno di un processo di armonizzazione delle normative tra tutti i Paesi europei intendo proprio evitare certe disparità. Una cosa su tutte: i trattamenti fiscali. Gli investimenti sono sempre bene accetti perché arricchiscono il sistema, l’importante è che avvengano nel rispetto e nell’uniformità delle regole. La mia filosofia è che debba essere garantita la libertà di spesa dei privati in base alle loro disponibilità pur individuando un certo range. Altrimenti significherebbe ammettere che più denaro equivalga a più vittorie». Tranne nel caso del Real, secondo club più ricco al mondo che ha vinto 6 trofei in 2 anni: «Ma questo fa parte della vita. Ci saranno sempre i poveri e i miliardari, ma il risultato è il frutto di un coacervo di componenti, tra cui anche gli investimenti, che permettono la buona riuscita di un progetto. All’interno di certi limiti tutti vanno messi nella condizione di esprimersi al meglio e di differenziarsi secondo le proprie filosofie e le proprie capacità di spesa. Poi che vinca il migliore».