Lazio, l'enigma irrisolto del Senatore Lotito

Leggi il commento sul mercato di gennaio del club biancoceleste

Nelle schede di acquisti e cessioni pubblicate ieri da questo giornale, c’era un buco bianco: quello sotto la voce “acquisti” della Lazio. L’unico fra i venti club della serie A. Radio e social diffondono la grande delusione della tifoseria e il dispetto per il confronto - inevitabile - con “quelli dell’altra parte”, “la seconda squadra della capitale” e altre definizioni derbystiche. Perché se c’è una squadra che sulle bancarelle del povero mercatino invernale ha saputo pescare un giocatore dal valore garantito, questa è proprio la Roma. E su quel giocatore - ahi che rodimento! - aveva puntato gli occhi Sarri, l’estate scorsa, e Lotito ne aveva parlato con Corsi, ma poi niente (“Aho, che potevo fa’, m’ha chiesto un pozzo de quattrini”).

Il mercato invernale della Lazio

Lunedì scorso ho visto Lotito, intervenuto alla celebrazione dei 50 anni della Lazio organizzata da parlamentari di fede laziale (quasi carbonara: giornalisti due, nessun annuncio, nessun comunicato), mezz’ora di autocelebrazione benedetta dal ministro-gaffeur Lollobrigida, promesse consunte ad una sala semivuota: «Fra pochi mesi compio 20 anni di presidenza, li festeggerò con una squadra in salute e una società sana, rispettate da tutti anche in campo internazionale». Qualcuno gli ha chiesto come si chiuderà il mercato di questo club modello. «C’è ancora qualche giorno, vediamo se capiterà qualche occasione, noi guardiamo oltre il presente, a giocatori di prospettiva». Beh, Baldanzi è ancora lontano dall’età della pensione, la Roma l’ha portato via con 10 milioni sull’unghia subito e cinque l’anno prossimo, mentre Lotito e Fabiani offrivano la stessa cifra o anche qualche spicciolo in più al Plymouth, serie B inglese, per tale Morgan Whittaker (che tradotto in italiano, guarda caso, vuol dire “piccolo acquirente”), valore di mercato, secondo Transfermarket, 3 milioni.

Lotito, un quiz irrisolto da 20 anni

Ma allora… Allora niente, Lotito è un quiz irrisolto da 20 anni, non pretenderete mica che lo risolva io in pochi minuti; che vi spieghi addirittura perché prima del “piccolo acquirente” abbia cercato Jack Clarke, altro inglese, altro serie B (Premiership) con il Sunderland; e fallito Whittaker, abbia rivolto le attenzioni su Ryan Kent, oh yes, anch’egli made in England ma di stanza in Turchia, al Fenerbahçe dove hanno trovato rifugio Dzeko e Bonucci. Ora le cose sono due: o la Snam Lazio Sud di Lotito è in gara per le pulizie di Buckingham Palace, oppure l’esterofilia del presidentissimo si sta concentrando sul calcio (minore) del Regno Unito, non proprio dai prezzi scontatissimi, quindi contro i suoi stessi principi (“in Italia costano il doppio”).


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Lazio, il futuro è oggi

Penso che nessun tifoso laziale abbia sofferto le pene dell’inferno per il mancato arrivo di Kent (oltretutto di nome Ryan come il figlio del presidente della Roma, per carità!), ma che sia dispiaciuto per quella casella vuota del giornale, questo certamente sì. Chiedendosi mortificato: ma a cosa serve il gruzzolo guadagnato con la Champions? “Noi guardiamo oltre, guardiamo al futuro”, dice Lotito. Ma il futuro è oggi. C’è un posto solo a disposizione per iscriversi alla prossima edizione della massima competizione europea, finanziatrice ricercatissima da tutto il calcio continentale, poiché le concorrenti al quarto posto sono almeno sei, che sul mercato non hanno fatto sfracelli ma qualche ritocco migliorativo lo hanno realizzato. E affermare “stiamo bene così” è chiudere gli occhi su una rosa migliorata con una campagna estiva decorosa, ma scesa di tono con lo scadimento di forma e i lunghi infortuni di alcuni protagonisti del secondo posto. Sarri cosa dice? Non dice. Hemingway sosteneva che “ci vogliono due anni per imparare a parlare e sessanta per imparare a stare zitto”. Varcata quella soglia, il toscanaccio è diventato un esperto dei silenzi. Quest’ultimo fa un chiasso assordante.


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Nelle schede di acquisti e cessioni pubblicate ieri da questo giornale, c’era un buco bianco: quello sotto la voce “acquisti” della Lazio. L’unico fra i venti club della serie A. Radio e social diffondono la grande delusione della tifoseria e il dispetto per il confronto - inevitabile - con “quelli dell’altra parte”, “la seconda squadra della capitale” e altre definizioni derbystiche. Perché se c’è una squadra che sulle bancarelle del povero mercatino invernale ha saputo pescare un giocatore dal valore garantito, questa è proprio la Roma. E su quel giocatore - ahi che rodimento! - aveva puntato gli occhi Sarri, l’estate scorsa, e Lotito ne aveva parlato con Corsi, ma poi niente (“Aho, che potevo fa’, m’ha chiesto un pozzo de quattrini”).

Il mercato invernale della Lazio

Lunedì scorso ho visto Lotito, intervenuto alla celebrazione dei 50 anni della Lazio organizzata da parlamentari di fede laziale (quasi carbonara: giornalisti due, nessun annuncio, nessun comunicato), mezz’ora di autocelebrazione benedetta dal ministro-gaffeur Lollobrigida, promesse consunte ad una sala semivuota: «Fra pochi mesi compio 20 anni di presidenza, li festeggerò con una squadra in salute e una società sana, rispettate da tutti anche in campo internazionale». Qualcuno gli ha chiesto come si chiuderà il mercato di questo club modello. «C’è ancora qualche giorno, vediamo se capiterà qualche occasione, noi guardiamo oltre il presente, a giocatori di prospettiva». Beh, Baldanzi è ancora lontano dall’età della pensione, la Roma l’ha portato via con 10 milioni sull’unghia subito e cinque l’anno prossimo, mentre Lotito e Fabiani offrivano la stessa cifra o anche qualche spicciolo in più al Plymouth, serie B inglese, per tale Morgan Whittaker (che tradotto in italiano, guarda caso, vuol dire “piccolo acquirente”), valore di mercato, secondo Transfermarket, 3 milioni.

Lotito, un quiz irrisolto da 20 anni

Ma allora… Allora niente, Lotito è un quiz irrisolto da 20 anni, non pretenderete mica che lo risolva io in pochi minuti; che vi spieghi addirittura perché prima del “piccolo acquirente” abbia cercato Jack Clarke, altro inglese, altro serie B (Premiership) con il Sunderland; e fallito Whittaker, abbia rivolto le attenzioni su Ryan Kent, oh yes, anch’egli made in England ma di stanza in Turchia, al Fenerbahçe dove hanno trovato rifugio Dzeko e Bonucci. Ora le cose sono due: o la Snam Lazio Sud di Lotito è in gara per le pulizie di Buckingham Palace, oppure l’esterofilia del presidentissimo si sta concentrando sul calcio (minore) del Regno Unito, non proprio dai prezzi scontatissimi, quindi contro i suoi stessi principi (“in Italia costano il doppio”).


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