Luis Alberto e Kamada insieme nella Lazio: il disegno di Tudor

Leggi il commento sulla convivenza dei due centrocampisti biancocelesti nel progetto tattico del tecnico
Stefano Chioffi
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Nel calcio degli algoritmi, dei tablet e dei match analyst, dove tutto è scienza e gli schemi nascono al computer, Luis Alberto ha dimostrato a Marassi che bastano talento e fantasia per trasformare una macchia gialla nel sole, come diceva Picasso: 56 passaggi riusciti su 56, 4 palloni recuperati, 6 dribbling, un tunnel a Frendrup e un gol. Ma la partita con il Genoa ha offerto anche un altro spunto di riflessione.

Luis Alberto e Kamada insieme nella Lazio di Tudor

Lo spagnolo e Kamada faticavano a convivere nel 4-3-3 di Sarri: esperimento naufragato nello spazio di un mese. Stesso passo, poco dinamismo, c’era il rischio di sbilanciare il reparto e di scaricare il lavoro difensivo solo sul mediano: Rovella, Cataldi o Vecino. Il progetto di schierarli insieme nel ruolo di mezzala non aveva funzionato. E il giapponese, che nell’Eintracht Francoforte non aveva mai giocato in una linea di centrocampo a tre, alla fine di settembre si era ritrovato a fare la riserva del Mago. Da erede di Milinkovic a semplice alternativa di Luis. Uno scenario che lo aveva spinto a riflettere, già a gennaio, sulla possibilità di separarsi dalla Lazio, nonostante i messaggi di stima e di affetto ricevuti da Lotito. Un tandem che sembrava incompatibile. Ma che Tudor è riuscito a ricomporre nel 3-4-2-1, trasformando Kamada in un regista classico, in un costruttore di gioco. E spostando Luis Alberto nella posizione di mezzapunta. Un’idea ambiziosa, nel segno della qualità. Una nuova alleanza nella corsa all’Europa. A Marassi si sono presi la vetrina e hanno deciso la sfida: assist di Daichi, velo di Vecino e tocco di destro di Luis. Con Sarri avevano vissuto la notte più bella a Napoli, alla terza giornata: il Mago si era inventato un gol di tacco, mentre il giapponese aveva realizzato la rete della vittoria con un colpo di fionda che aveva ricordato ai tifosi biancocelesti l’istinto micidiale di Milinkovic e Nedved.

Kamada nella Lazio come Rongier nel Marsiglia di Tudor

Tudor ha saputo rivalutare Kamada, che aveva giocato con Sarri solo otto partite da titolare su ventotto e ora ha il contratto in scadenza. Nella nuova Lazio sta svolgendo gli stessi compiti che il tecnico croato aveva affidato in passato a Valentin Rongier nell’Olympique Marsiglia, semifinalista in Europa League e prossimo avversario dell’Atalanta. Il francese, classe 1994, fermo da novembre per la frattura della rotula del ginocchio sinistro, era l’architetto del 3-4-2-1: l’equivalente di Jorginho per il Napoli di Sarri, in termini di importanza a livello tattico. Rongier era l’uomo degli equilibri, una pedina fondamentale nella scalata al terzo posto ottenuto da Tudor allo stadio Velodrome. Costa dieci milioni, è legato al Marsiglia fino al 2026 e nelle interviste continua spesso a elogiare i sistemi di Igor. Quasi un invito a ritornare a lavorare insieme.


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