Lazio, assalto alla Juve con Felipe Anderson e Luis Alberto

Decisivi con Salernitana e Genoa, Tudor ora chiede loro altri colpi per tentare l’impresa contro i bianconeri: il futuro non li sta condizionando
Lazio, assalto alla Juve con Felipe Anderson e Luis Alberto© BARTOLETTI
Daniele Rindone
4 min

Lascia e raddoppia. La Lazio è tutta un quiz per Felipe e Luis. Il primo lascia, il secondo forse. Tutti e due hanno raddoppiato l’impegno dopo l’addio annunciato (Felipe) e minacciato (Luis). Sono colpi da ultima edizione quelli che stanno regalando. Vivono una situazione paradossale. Sono dentro la squadra e fuori dalla Lazio stando a quando comunicato. Le strane partite dei quasi ex continuano. Le vivono con lo status di uscenti, sono stati decisivi con Salernitana e Genoa, a loro Tudor chiede altri regali d’addio. Il primo: ribaltare la Juve. Igor si sta abituando all’aria pesante di Formello, sembra stare a suo agio nel tumulto, è frutto della sua impassibilità. Non ha mai pensato né potuto trasformare Felipe e Luis in riserve d’oro. Li ha confermati titolari anche per mancanza di alternative (Zaccagni è sempre out). Si è fidato di loro, non sono mai stati giocatori senza appartenenza. Felipe e Luis, considerando la mancanza dei gol dei bucanieri Ciro e Castellanos, stanno regalando i colpi mancanti. Felipe aveva firmato la doppietta con la Salernitana, Luis aveva servito un assist. Felipe ha avviato l’azione del gol del Mago a Genova. Hanno score quasi identici. Per Felipe 5 gol e 6 assist in A, per Luis 5 gol e 7 assist.

Lazio, Felipe e Luis per l'assalto

Tudor prepara un piano d’assalto per spaventare la Juve fin dai primi minuti. Una Lazio d’azione, così come la sta costruendo. Ancora più armata fino ai denti per provare a segnare subito o quantomeno nel primo tempo. Felipe e Luis sono ispirati, che continuino ad esserlo. Dai loro piedi possono nascere assist e gol, sperando che Castellanos (in pole sul convalscente Ciro) trovi la notte giusta. Tudor chiederà veemenza, ma anche equilibrio. Scoprirsi troppo significherebbe regalare il contropiede ad Allegri. «Nella mia testa ragiono sempre in modo tale che questa Lazio sia lontana dalla mia idea perché tendo alla perfezione che non esiste. Serve confermare le cose buone e migliorare quelle meno. Siamo sulla strada giusta, in campionato abbiamo vinto 3 delle ultime 4 e ora dobbiamo preparare al meglio la Juve», aveva detto a Genova.

Lazio, le scelte di Tudor

L’idea era confermare gli undici di Genova ad eccezione di Casale, è pronto Romagnoli dall’inizio, e di un esterno. Ma va valutato Patric, ieri in campo part-time. Gila c’è, Casale si tiene pronto. Il dubbio a centrocampo riguarda Lazzari, destinato alla panchina. Non si è stirato, ma non sarà rischiato. A Genova l’aveva sostituito Hysaj, si era piazzato a destra. Tudor aveva preferito spostare Marusic a sinistra. E’ una soluzione scontata. Pellegrini si sta riprendendo lentamente dall’infortunio ad una caviglia. Zaccagni non è pronto. Vecino e Kamada dovrebbero spuntarla su tutti. Guendouzi (riabilitato) è annunciato in panchina, salvo sorprese. Rovella scalpita, ma deve completare il rodaggio. Cataldi è sparito dai radar. A fine anno, comunque andrà, si chiuderà un’epoca. Lotito e Fabiani sembrano meno trancianti e categorici sul destino dei big, la cosiddetta vecchia guardia. Non possono andare via tutti, era impensabile. Qualcuno s’è già sfilato, qualcun altro valuterà a fine anno il da farsi. Immaginare una Lazio senza Felipe e Luis non è facile al di là di scelte personali e di ciò che è accaduto. Felipe e la sua natura da maratoneta, domani giocherà la 144ª partita di fila. Luis e i film dell’assurdo, ma anche gol e assist da cineteca.


© RIPRODUZIONE RISERVATA