Milan, Mirabelli: «Morata? Alle nostre condizioni. Il colpo? Donnarumma»

Il ds rossonero ha parlato a Premium Sport, commentando il calciomercato: «Belotti? Lo stiamo monitorando. Renato Sanches? Lo conosco bene»
Milan, Mirabelli: «Morata? Alle nostre condizioni. Il colpo? Donnarumma»© LaPresse/Spada
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ROMA - «Acquisto più complicato? Dal primo giorno il rinnovo di Donnarumma è stata la nostra mission impossibile»: lo confessa Massimiliano Mirabelli, direttore sportivo del nuovo Milan, grande protagonista europeo finora di questa sessione estiva di calciomercato. «Abbiamo ereditato un giocatore in scadenza: non era riuscito il vecchio managment, eccellente, a rinnovare, quindi siamo arrivati noi e per molti le chance erano pari a zero. Invece alla fine il risultato è stato raggiunto. Abbiamo lavorato sulla volontà di Gigio e della sua famiglia: volevano assolutamente il Milan». Parlando a Premium Sport, il ds descrive così il suo approdo in rossonero: «Non ci ho pensato due volte e ho accettato tranquillamente di correre un grandissimo rischio. I mesi del closing non li ho vissuti benissimo, se non l'avete vissuto bene voi, figuratevi noi che eravamo protagonisti fantasma di questo famoso closing. Non è stato facile, dovevamo continuare a lavorare, andare in giro per il mondo sapendo che venivamo guardati con sospetto. Non c'era nessuna certezza, non potevamo parlare per conto del Milan. Nove mesi sono tanti».

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BONUCCI  E GLI ALTRI - Alla domanda sul colpo più affascinante, Mirabelli risponde: «Bonucci. Tutto è accaduto in un lampo, non ci siamo ancora resi conto. Ci siamo detti: 'O lo facciamo subito o non ne parliamo più'. Con Sergio Ramos è uno dei centrali più forti al mondo, a livello tecnico e caratteriale. Nel corso degli anni ha imparato a vincere. E' un acquisto importantissimo sotto tutti i punti di vista. Strapparlo alla Juventus non è stato semplicissimo: abbiamo dato un bel segnale, non trovo le parole per esprimere la sensazione». Conti dall'Atalanta invece l'acquisto meno difficile, «perché alla prima telefonata era già con la maglia del Milan, è stato straordinario». E ancora: «Con Lotito abbiamo ottimi rapporti. Sa fare benissimo il presidente, è un esempio da seguire. Quando chiede una cifra non molla la presa neanche a morire, noi avevamo questo obiettivo (Biglia) e l'abbiamo portato in porto».

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PROSSIMI COLPI - Commetando il mercato, Mirabelli dichiara: «Belotti? Ci dispiace se il Torino è irrritato. Abbiamo in mente una serie di attaccanti e stiamo chiedendo informazioni. Parlo con il Torino e sanno che stiamo monitorando Belotti come altre punte, di alcune avete parlato mentre non sono usciti i nomi di altri. Ci stiamo comportando con correttezza e trasparenza: avvisiamo le società prima di parlare con il calciatori. Morata? Lo abbiamo sondato sin dall'inizio, ci aveva dato ampia disponibilità, poi sono sorte complicazioni tra finale di Champions e inserimento di diverse squadre e la pista si è raffreddata. Potrà riscaldarsi ma solo alle nostre condizioni». Intanto Rummenigge ha confermato l'interesse del Milan per Renato Sanches: «Lo conosco bene fin dai tempi del Benfica. Al Bayern non ha trovato tanto spazio: se ci fosse la necessità di un altro centrocampista potremmo valutarlo ma a determinate condizioni. Ghezzal è un parametro zero, abbastanza interessante ma ora siamo concentrati su altro. Può anche esserci l'arrivo di una punta esterna: il mercato è lungo».

FUTURO - «Avevamo necessità di dare subito un'impronta, di prendere un blocco di giocatori per aprire un buon ciclo ma il Milan, come qualsiasi squadra ha il dovere di credere nello scouting perché poi dobbiamo trattare giocatori per milioni di euro: abbiamo il dovere di conoscere i giocatori», aggiunge il ds, parlando del "metodo" messo in campo con Fassone: «Contiamo di arrivare prima su determinati giocatori per poterli acquistare a prezzi vantaggiosi». Continua il direttore sportivo: «Il Milan è un cantiere aperto. Serve assemblare gli elementi nuovi con quelli vecchi. Vorremmo vincere tutte le partite ma il nostro percorso è lungo, vogliamo aprire un ciclo. Tra 2-3 anni contiamo di diventare una squadra importante. Nella prossima stagione non dobbiamo far perdere ai tifosi l'entusiamo che abbiamo ricreato - conclude Mirabelli -. La squadra deve lottare in ogni match con un San Siro di nuovo pieno. Il nostro obiettivo è questo più che collocarci dietro alla Juve o ad altre formazioni anche perché preferisco collocarmi davanti».


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