Milan, Gattuso: «Higuain non mi ha detto che andrà via»

Il tecnico dei rossoneri parla alla vigilia della sfida in Supercoppa contro la Juventus: «Dobbiamo pensare solo a vincere. Ronaldo? Negli ultimi anni è diventato una macchina perfetta. Gonzalo lo rispetto, domani giocherà al 90%»
Milan, Gattuso: «Higuain non mi ha detto che andrà via»© Getty Images for Lega Serie A
Andrea Ramazzotti
6 min

INVIATO A GEDDA - Rino Gattuso è carico e si aspetta un Milan altrettanto carico. Non vuole che la squadra molli di fronte alle difficoltà e lo ha chiesto a gran voce sottolineando la forza della Juve e l’attenzione che saranno necessari in un match che può cambiare la stagione rossonera.

Gattuso, punterà su Higuain nonostante le voci di mercato?
Io mi baso su quello che succede durante la settimana. Per ora sento voci, ma lui si sta allenando bene, sta bene con i compagni e con tutti. E’ a disposizione. Domani vediamo se giocherà o no. Dovremo capire cosa vuole fare, come sistemare questa questione. E’ sereno e si allena con professionalità.

Davvero pensa di non farlo giocare?
Lo faccio giocare perché lo vedo bene, sereno e tranquillo. O è un grande attore, ma non mi sembra, o è davvero tranquillo. Scherza con i compagni, non si ferma mai e sta bene mentalmente. Dopo l’espulsione contro la Juve qualcosa è successo nella sua testa e nel suo stato d’animo, ma le cose magari cambiano in breve. Far cambiare idea a un giocatore non è facile e per questo mi concentro su come mettere la squadra bene in campo. Per ora non mi è mai venuto a dire che vuole andare via. Lo sto aspettando…

Rimarresti male se Higuain ti dicesse che vuole lasciare il Milan?
Non conta nulla il rimanere male o no. Non ne volevo parlare di Higuain, ma poi sembrava di voler scappare… Ora però conta la finale. Se andrà via, non ci rimarrò male perché ho fatto il calciatore per tanti anni e so come funzionano certe cose. Ognuno noi è diverso e non posso giudicare come ragiona la singola persona. Se metto una bottiglia in mezzo al tavolo, tu sei depresso e io no, la bottiglia la vediamo in due modi diversi. Ora però voglio godermi questa finale e poi vedremo quello che succederà. Qualsiasi cosa accada, però, non ci rimarrò male. Ora però su di lui non rispondo più perché non mi sembra corretto parlare di Gonzalo che al 90% andrà in campo. Sennò non va bene.

Che vigilia è questa rispetto a tutte le vigilie della sua carriera da calciatore?
Sono sereno perché giochiamo contro una squadra che in Italia e in Europa fa da padrona: hanno personalità, sanno come si gioca e come si vince… Ci fanno bene queste partite: giocarci un trofeo è importante e voglio vedere spensieratezza anche se di fronte avremo la Juve e Cristiano Ronaldo. Non sempre vince il più forte e dovremo stare tranquilli. Dovremo fare una grandissima prestazione per battere la Juve, ne siamo consapevoli.

Come si è trovato in Arabia Saudita?
Posso soltanto dire che in questi tre giorni siamo stati trattati bene. Per il calcio italiano è un orgoglio, la dimostrazione che il nostro non è un calcio di seconda fascia. Allo stadio ci saranno anche le donne e questo è bello.

Ha chiuso la sua carriera vincendo una Supercoppa e potrebbe alzare la Supercoppa come primo trofeo della sua carriera da allenatore. Può essere un segno del destino?
Il mestiere da allenatore è diverso da quello di giocatore e non faccio calcoli: vado d’istinto e non penso a quello che succederà. Da cinque anni cerco di sbagliare meno possibile e di essere il più credibile possibile con i miei calciatori, di entrare nella loro testa. Oggi non penso a me, ma a cosa può essere questa partita per i miei calciatori. So quello che mi stanno dando e vorrei che vincessimo per capire che possiamo costruire qualcosa di importante.

Come sta Paquetà?
Sta bene fisicamente. Mi ha fatto vedere qualcosa di importante in Coppa Italia. Vediamo se giocherà domani dal 1’ o no.

Che Milan dei suoi anni vorrebbe vedere domani in campo?
Un Milan che gioca a viso aperto, una squadra che non ci sta a perdere come quello che ho visto contro la Juve. Ci sarà da soffrire, ma non voglio che al primo errore la squadra si sciolga come successo nella finale di Coppa Italia lo scorso anno. Non voglio vedere la squadra preoccupata. Dobbiamo mettere qualcosa in più e lo spirito giusto. Servono più voglia e compattezza.

Quanto scalpita Cutrone dopo la doppietta di Genova di sabato?
Siamo contenti della sua doppietta, ma lui ha il fuoco dentro sempre. Ce lo teniamo stretto e siamo contenti di averlo. Quando entra a partita in corso ci fa fare il salto di qualità. Quando non gioca non è contento come tutti, ma bisogna fargli capire tante cose.

Come si può fermare Cristiano Ronaldo?
Con un’organizzazione di squadra, mettendo un giocatore della nostra squadra dove va e si sposta. Negli ultimi 6-7 anni è diventato un giocatore incredibile. Prima, all’inizio della sua carriera, faceva lo show dalla sua parte di campo, mentre ora fa le cose con veementenza e per farti male. E’ una macchina perfetta: più invecchia e più sprinta. E’ sempre più forte. Questo ti fa capire che campione è ed è diventato negli ultimi 7-8 anni.

Cosa può succedere in caso di sconfitta nella Supercoppa?
Domani pensiamo alla coppa e non a cosa potrebbe succedere se andrà male. Non facciamo calcoli sia in positivo che in negativo.

Quanto è cresciuto il Milan rispetto al 4-0 di maggio subito in finale di Coppa Italia dalla Juve?
L’errore ci può stare, ma non dobbiamo poi sbracare. La squadra sotto questo aspetto deve migliorare e lo ha fatto. Non dobbiamo più buttare via la partita come contro l’Olympiacos. Una cosa del genere non deve succedere ancora. Al primo episodio negativo non possiamo perdere tutte le certezze. Ripeto: è già successo e non deve ripetersi. Non dobbiamo perdere la testa e il coraggio.


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