Gattuso: «Non voglio complimenti, questo è il Milan di tutti»

«Dobbiamo pensare una partita alla volta» ha detto il tecnico del Milan in conferenza stampa, alla vigilia della sfida contro l'Empoli. «Importante il confronto con Maldini e Leonardo»
Gattuso: «Non voglio complimenti, questo è il Milan di tutti»© LAPRESSE
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MILANO - "Non voglio complimenti, devo ringraziare solo la squadra che sta facendo cose importanti". Rino Gattuso, in conferenza stampa alla vigilia dell'anticipo della 25a giornata di Serie A contro l'Empoli, cerca di mantenere l'equilibrio. "Credo di saper fare questo lavoro e non ho bisogno di sentirmi dire che sono bravo o che sono scarso. So cosa posso dare in un gruppo e continueremo. Massacrano allenatori che hanno vinto tanto come Mourinho, Ancelotti e Allegri...".

PENSARE UNA PARTITA ALLA VOLTA - Non vuole pensare alla possibilità di aprire un ciclo da allenatore al Milan. "Io non vado così veloce con la testa. Sono uno che tocca con mano la realtà. Io oggi devo passare dai risultati e dal lavoro quotidiano, così com'è per i miei giocatori. Penso solo alla partita successiva. Al Milan io non sto costruendo nulla, oggi non si può programmare nulla, il calcio è cambiato. Ci sono tante incognite. 10-12 anni fa era più difficile che un giocatore partisse. Perciò dobbiamo concentrarci su ciò che dobbiamo fare. Siamo in buone mani, Maldini e Leonardo sanno muoversi sul mercato: hanno preso due calciatori importanti come Piatek e Paquetà".

IL CAMBIAMENTO - Negli ultimi mesi, anche grazie all'arrivo di Piatek, lo scenario della stagione rossonera è radicalmente cambiato.

"Dobbiamo lavorare con equilibrio e con voglia, senza pensarci troppo. Bisogna credere in ciò che si fa, le delusioni restano dietro l'angolo. Non si deve mollare e non bisogna guardare altrove". Questo, però, non deve diventare il Milan di Gattuso o il Milan di Piatek, avverte. "Questo è il Milan di tutti. In questo momento abbiamo un attaccante che sta valorizzando ciò che gli arriva ma i meriti sono di tutti e vanno dati a tutti. La squadra è giovane e può crescere ancora tantissimo. Io oggi insisto sulla voglia, perché penso che siamo arrivati a un bivio: dobbiamo dare continuità adesso, è lo step che dobbiamo superare". In questo percorso di cambiamento influisce anche la presenza di Maldini, Leonardo, Gazidis. "Sono un valore aggiunto. Con loro ci confrontiamo sempre, anche quando c'è divergenza di opinioni si cerca sempre di fare la cosa migliore con il massimo rispetto" ha detto. "Nessuno deve anteporre il proprio ego, dobbiamo far rendere al massimo questa struttura".

 

 

PAQUETA' A DESTRA? POSSIBILE - Contro l'Empoli mancherà Suso a destra. Gattuso non esclude di poter schierare il brasiliano Paquetà nel ruolo di esterno alto a destra. "Paquetà in qualche occasione sta già giocando da esterno offensivo perché si inverte con Calhanoglu. Può fare diversi ruoli" ha spiegato. "Domani vediamo come giocare, avremo anche tre partite in otto giorni. Oggi prepariamo la partita e faremo le nostre valutazioni". Per il Milan sarà importante capitalizzare al massimo le prossime tre gare prima del derby. "Dobbiamo riuscire a pensare ad una partita alla volta, per trovare la massima concentrazione. Prepareremo bene la partita, voglio vedere lo stesso atteggiamento che ho visto contro il Cagliari. Pensiamo a domani e poi vedremo a ciò che succederà in seguito" ha spiegato Gattuso. Un'alternativa potrebbe essere avanzare Conti, magari "quando c'è da difendere il risultato. Ma per il momento lasciamolo dov'è, a fare il terzino. Gli attaccanti esterni li abbiamo: Borini, Castillejo, Calhanoglu, Suso. Sono abbastanza".

ZAPATA RIENTRA FRA 7-8 GIORNI - Zapata, ha spiegato Gattuso, "ne avrà ancora per 7-8 giorni poi sarà a disposizione del gruppo". Con i vari rientri, ha aggiunto, "bisognerà essere bravi, è difficile cambiare quando una squadra ottiene dei risultati. Ma bisogna dare delle possibilità a tutti. La cosa più importante è non perdere l'entusiasmo intorno alla squadra".

COME SI VINCE IN EUROPA - Il tecnico del Milan commenta anche la vittoria dell'Atletico Madrid contro la Juventus. "Ho visto una squadra che sa difendere benissimo e quando ha la palla sa giocare, che su ogni calcio piazzato gioca come se si trattasse di vita o di morte" ha detto Gattuso. "Vedendo Sky ho letto che più della metà delle partite si chiude con la porta imbattuta: è quella la chiave. Non sono d'accordo che quando si parla di cholismo si riconduca tutto alla fase difensiva. È quello che salta agli occhi, ma c'è ben altro". La questione, aggiunge, è come si fa correre la palla. "Penso che abbiamo dei grandissimi allenatori, ma poi crediamo di non sbagliare nulla. Tante volte è giusto lavorare con criterio e far riposare un giocatore. Poi dipende anche dalla qualità dei giocatori. Ieri ad esempio la Juventus ha corso tanto, più dell'Atletico secondo me". Non partecipare alle coppe, ammette, può essere un vantaggio nella preparazione delle partite. "Ma io onestamente avrei preferito giocare anche l'Europa League" spiega.

ROCCO E CALHANOGLU - E' appena trascorso anche il quarantesimo anniversario della scomparsa di Nereo Rocco. "Ieri il mio dovere l'ho fatto, lo sono andato a salutare". Il Paròn aveva particolarmente a cuore un giocatore Rognoni. Nessun possibile paragone, ci tiene a sottolineare, con il legame fra lui e Calhanoglu. "Penso che il rapporto non si cerchi solo con Calhanoglu ma con tutti i calciatori, lui è venuto ad abbracciarmi dopo un momento poco positivo. E mi piace coccolare di più i giocatori che hanno meno opportunità, mentre per chi gioca spesso è più facile".

GATTUSO E LE DONNE - Dopo le frasi di Collovati, sospeso dalla Rai due settimane, chiedono a Gattuso se a casa sua si parli di tattica o no. "Mia moglie fa la formazione a casa mia" risponde con una risata. "A parte gli scherzi, io tre volte a settimana parlo con un coach molto preparato, come la Morace. Quando parlo con Carolina il confronto è sempre aperto e interessante".

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