Napoli, Careca: «Io voto Insigne»

Parla il centravanti del secondo scudetto: «Meglio Lorenzo di Higuain: talento e fantasia. Tra Juve e Napoli non deciderà lo scontro diretto: resteremo con il fiato sospeso fino all’ultima giornata»
7) Careca, 73 gol© FOTO MOSCA

NAPOLI - È un classico e succede ogni volta che nelle aree di rigore compaiono tracce di talento: è un viaggio nel vissuto, mai fastidioso, perché a volte, quando si ricerca il passato, e non necessariamente la propria gioventù perduta, s’inseguono emozioni. E’ un’abitudine o magari un vezzo o una tendenza ma al germogliare d’un centravanti, però che sia di talento, è lecito o inevitabile o istintivo domandarsi se c’è una speranza, fosse anche un’illusione, di ritrovare in lui le tracce di Careca...

E’ routine, forse un’ossessione, ma quando “nacque” Cavani e poi quando “comparve” Higuain, Napoli rimase incantata, poi stordita, sempre nel limbo di un interrogativo a cui rispose nostalgicamente l’eco vivo di trent’anni fa, dal suo arrivo (l’estate dell’87) al suo arrivederci (perché lui non s’è mai staccato, non può, non sa, non vuole né deve). E ciò che brilla negli occhi (mica soltanto lo scudetto, la Coppa Uefa, la Supercoppa italiana) è la magia di un’epoca, di Antonio Careca, che non tramonta mai. Saudade, per favore, va’ via... 


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Ma a Careca sta piacendo questa serie A?

«Non è cambiato niente rispetto ai miei tempi. Questo è sempre un campionato assai competitivo e in se in Europa è l’unico che non ha ancora assegnato lo scudetto vorrà dire che c’è da gustarselo fino fino in fondo ma anche che esitono valori che scatenano questa meravigliosa incertezza. Siamo in presenza di un calcio organizzato, come trent’anni fa; restano i grandi duelli tra club importanti, chi per il titolo, chi per la qualificazione in Champions e in Europa League. E queste sono le emozioni che la gente vuole per andare allo stadio».


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Juventus e Napoli sono lì, non si staccano, proprio non ci riescono: restano nove partite ma il 22 aprile, e lei lo sa, c’è lo scontro diretto a Torino, che potrebbe essere decisivo.

«Ma io vado controcorrente e dico di no: è chiaro che quella è la Partita, nella quale i punti varranno il doppio, e forse una indicazione potremmo anche averla. Ma il calendario propone altre sfide delicate, sia per l’una che per l’altra e sia prima che dopo quell’appuntamento. Io ho il sospetto che si resterà nell’incertezza fino all’ultima giornata di campionato. Soltanto a quel punto si saprà chi sarà stata la più forte tra le due. Pensate come si vivrà questo finale di stagione». 


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Tipologie diverse di due possibili uomini-simbolo di questo rush finale: Higuain per la Juventus e Insigne per il Napoli. Per chi vota Careca?

«Stiamo parlando di due calciatori di enorme importanza, e non solo per le proprie squadre di club ma anche per le rispettive Nazionali. Sono differenti, come sappiamo, ma pesano, incidono, ognuno a modo suo e seguendo la propria natura. Farei volentieri a meno di rispondere ma, visto che mi viene chiesto di scegliere, io scelgo Insigne, che ha tanto talento, tanta fantasia e mi sembra che sia diventato anche assai continuo negli ultimi tempi».


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NAPOLI - È un classico e succede ogni volta che nelle aree di rigore compaiono tracce di talento: è un viaggio nel vissuto, mai fastidioso, perché a volte, quando si ricerca il passato, e non necessariamente la propria gioventù perduta, s’inseguono emozioni. E’ un’abitudine o magari un vezzo o una tendenza ma al germogliare d’un centravanti, però che sia di talento, è lecito o inevitabile o istintivo domandarsi se c’è una speranza, fosse anche un’illusione, di ritrovare in lui le tracce di Careca...

E’ routine, forse un’ossessione, ma quando “nacque” Cavani e poi quando “comparve” Higuain, Napoli rimase incantata, poi stordita, sempre nel limbo di un interrogativo a cui rispose nostalgicamente l’eco vivo di trent’anni fa, dal suo arrivo (l’estate dell’87) al suo arrivederci (perché lui non s’è mai staccato, non può, non sa, non vuole né deve). E ciò che brilla negli occhi (mica soltanto lo scudetto, la Coppa Uefa, la Supercoppa italiana) è la magia di un’epoca, di Antonio Careca, che non tramonta mai. Saudade, per favore, va’ via... 


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