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NAPOLI - Chissà che bella sensazione starà provando Osi. Sì, chissà che gioia a sentir parlare di lui come di un attaccante in corsa per un posto dal primo minuto dopo mesi di storie ansiogene legate all'infortunio, all'intervento, ai tempi di recupero e al caso-Coppa d'Africa poi svanito prima ancora di cominciare. Alé, insomma, tutti contenti: Victor, i compagni, i tifosi del Napoli, il club e Spalletti. Spalletti che però ha cominciato a fronteggiare un altro tipo di problema, se così si può definire: la gestione di Osimhen. Un leone, certo, ma un leone ancora in gabbia considerando che lunedì a Bologna è tornato in campo dopo 57 giorni di assenza; che la condizione non è ovviamente quella dei tempi migliori, seppur in crescita; e che domenica, se la partita con la Salernitana non sarà rinviata, saranno 63 giorni che non gioca dal primo minuto e 94 senza gol. […]
Per la verità al Dall'Ara una chance l'ha anche avuta, sì, ma il destino ha deciso di rimandare l'appuntamento con la gloria a data da destinarsi. Al più presto spera lui, manco a dirlo, ed è per questo che in allenamento sta lavorando con un matto: per recuperare la condizione, il ritmo e il terreno perduti durante la convalescenza e dunque convincere Spalletti a lanciarlo nella mischia. Magari già nel derby o direttamente dopo la sosta con il Venezia, il 6 febbraio. […] Entusiasmo a parte, inevitabile e benvenuto dopo tanta depressione legata agli infortuni e alla mannaia del Covid che hanno martoriato il Napoli proprio dalla notte di San Siro con l'Inter, bisogna comunque fare i conti con la realtà. Una doppia realtà: a dispetto di doti atletiche straordinarie e anzi fuori del comune, Osimhen deve recuperare gradualmente la forma migliore e soprattutto evitare forzature rischiose per i suoi muscoli. Giusto e sacrosanto, certo: ma andate a dirglielo.
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