Stadio Roma, indagato Frongia per corruzione: «Mi autosospendo»

L'assessore allo Sport indagato nell'indagine «Rinascimento». Lui replica: «Mai compiuto alcun reato, ma ho deciso di riconsegnare le deleghe attribuitemi dal sindaco Virginia Raggi»
Stadio Roma, indagato Frongia per corruzione: «Mi autosospendo»© LaPresse
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Altro terremoto nella giunta capitolina. Dopo l'arresto di Marcello De Vito, l’assessore allo Sport del Comune di Roma Daniele Frongia è indagato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta per i favori a Luca Parnasi, per la realizzazione dello stadio della Roma a Tor Di Valle. La contestazione a Frongia è dovuta a una vicenda raccontata da Parnasi ai pm in uno dei suoi interrogatori durante l'indagine «Rinascimento». Frongia suggerì il nome di una giovane 30enne da assumere in Ampersand - una delle società del costruttore -, ma la cosa poi non andò in porto perché, poco dopo, Parnasi fu arrestato.

Daniele Frongia in una nota spiega la sua posizione: «Ho appreso di essere coinvolto nell’indagine “Rinascimento” del 2017, per la quale non ho mai ricevuto alcuna comunicazione, elezione di domicilio o avviso di garanzia. A seguito di informazioni assunte presso la Procura, il procedimento a mio carico trarrebbe origine dall’interrogatorio di Parnasi del 20 settembre 2018, già uscito all’epoca sui giornali, in cui lo stesso sottolineava più volte di non aver mai chiesto né ottenuto favori dal sottoscritto. Con il rispetto dovuto alla magistratura inquirente, avendo la certezza di non aver mai compiuto alcun reato e appurato che non ho mai ricevuto alcun avviso di garanzia, confido nell'imminente archiviazione del procedimento risalente al 2017».

Qualche ora dopo l'assessore ha deciso di autosospendersi dagli incarichi nella giunta e nel M5S: «Come ho già dichiarato stamani ho piena fiducia nella magistratura e, come sottolineato anche dai miei legali, confidiamo in una rapida archiviazione del caso. Tuttavia, per una questione di opportunità politica, nel rispetto del M5S, degli attivisti e di chi ci sostiene ogni giorno, ma soprattutto nel rispetto degli stessi principi che mi spinsero molti anni fa ad aderire al Movimento, una forza politica trasparente e in cui credo fermamente, ho deciso di austospendermi dal M5S e di riconsegnare le deleghe attribuitemi dal sindaco Virginia Raggi in qualità di assessore allo Sport di Roma Capitale. Ricordo nuovamente che il mio caso trarrebbe origine dall’interrogatorio di Parnasi del 20 settembre 2018, già uscito all’epoca sui giornali, in cui lo stesso sottolineava più volte di non aver mai chiesto né ottenuto favori dal sottoscritto. Comprendo, per così dire, la necessità di alcuni giornali di scagliarsi ora, ferocemente, contro la giunta capitolina. Ma il mio caso non ha nulla a che fare con ciò che è emerso ieri. I principi etici del M5S sono alla base della mia azione politica».


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