Serie B a 19 o a 22 squadre? Si decide lunedì

Il presidente del Collegio di Garanzia dello Sport, Franco Frattini: «Abbiamo ascoltato le società che avevano presentato i ricorsi. Credo che tra lunedì sera, massimo martedì mattina decideremo in via definitiva»
Serie B a 19 o a 22 squadre? Si decide lunedì© ANSA
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ROMA - Poche ore dopo il termine delle udienze sul calcio, che riguardano in particolare i ricorsi di sei club che ambiscono al ripescaggio, contro il campionato a 19 squadre imposto dalla Lega di B e dalla Figc, arrivano le parole del presidente del Collegio di Garanzia dello sport, Franco Frattini: «Siamo giunti a una conclusione di riflettere su tutti gli argomenti che le parti ci hanno presentati in tre ore e mezzo di discussione. Non sarebbe stato serio decidere in un'ora e mezzo. Io per primo non avevo un'idea che avevo maturato prima, abbiamo ascoltato, rifletteremo. Credo che tra lunedì sera, massimo martedì mattina decideremo in via definitiva». Inizialmente previsti per domani sera alle ore 18 a Roma, i sorteggi del campionato di Serie C subirano ritardi. Questa la decisione presa dalla Lega Pro a seguito dello slittamento della sentenza del Collegio di Garanzia sui ricorsi. Inoltre, ribaltando la sentenza della Corte d'Appello federale, il Collegio ha anche deciso riguardo i campionati di calcio femminile di Serie A e B, che tornano sotto l'egida della Figc, mentre il campionato interregionale invece resta alla Lega nazionale dilettanti.

LA VICENDA DEI RICORSI -  Ternana, Pro Vercelli, Novara, Catania e Siena, attraverso la presentazione dei ricorsi, hanno chiesto di annullare la delibera del commissario straordinario della Figc, Roberto Fabbricini, con cui si è deciso di bloccare i ripescaggi in Serie B a 19 squadre. Dall'esito della decisione dipenderanno i format dei campionato di Serie B e C. Per la serie cadetta, iniziata lo scorso 24 agosto, c'è la possibilità del ritorno a 22 squadre. In difesa della Federcalcio, l'avvocato Giulio Napolitano, ha rilevato che «non c'è nell'ordinamento sportivo nazionale e federale nessuna norma che regoli l'integrazione dei campionati e i diritti al ripescaggio. Il commissario aveva non solo il potere ma anche il dovere di adottare tutti gli atti per il funzionamento della Federazione. Tra gli atti necessari ci possono anche essere atti di carattere regolamentare. Quanto fatto da Fabbricini è perfettamente coerente con il suo mandato. È stato deciso di far giocare la Serie B alle sole squadre che hanno maturato il diritto di giocarlo sul campo». Sul punto, gli avvocati della Lega di B, Avilio Presutti e Marco Laudani, hanno rimarcato: «Non si può invocare un provvedimento come sbarramento a qualsiasi attività. Oggi c'è perfetta assonanza tra la posizione della Lega e quella della Figc. Il campionato andava disputato a 19 squadre. Tutto cambia solo se il collegio ci dice se si può o meno modificare l'ordinamento. Se esiste un organo straordinario e non un commissario ad acta, va da sé che quel soggetto incorpora tutti i poteri che l'ordinamento che lui va ad applicare gli assegna».

Sia la Figc che la Lega di B hanno comunque assicurato che in caso di rigetto del ricorso, i soldi versati dai club come garanzia a fondo perduto saranno restituiti. Per il rigetto dei ricorsi dei club, anche la Procura del Coni: «Riteniamo - le parole dell'avvocato Vecchio - che non vi sia un diritto al ripescaggio. Nel comunicato 18 si fa espressamente riferimento alla possibilità di una 'eventuale' integrazione, non è una certezza. E poi, i poteri del commissario sono gli stessi del Consiglio federale, tutti». Da valutare anche il ricorso dei club, con l'aggiunta dell'Entella (che ha presentato domanda di ripescaggio per il caso delle plusvalenze del Cesena), sulla sentenza della Corte d'appello federale che ha annullato l'efficacia della norma che pone il veto sul ripescaggio ai club colpiti da condanna per illecito sportivo e amministrativo nelle ultime tre stagioni: «L'assurdità è che si investe un organo di giustizia sportiva nel decidere su un'attività amministrativa, vi prego di prendere posizione su questo tema», la richiesta accorata dell'avvocato della Federcalcio, Luigi Medugno


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