First Man, la recensione del nuovo film con Ryan Gosling

Il film, diretto dal regista premio Oscar per La la Land, Damien Chazelle, ha aperto la settantacinquesima Mostra di Venezia.
First Man, la recensione del nuovo film con Ryan Gosling
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In apertura di Venezia 75, Damiene Chazelle, il più giovane regista a vincere un premio Oscar per la regia (per La la Land), presenta First Man, la biografia di Neil Armstrong (Ryan Gosling) che copre l'arco di tempo che va dalla morte della figlia dell'astronauta al suo sbarco sulla Luna.

Il film racconta dettagliatamente tutta la storia della corsa della NASA per portare l’esplorazione dello spazio a confini mai visti prima e soprattutto facendolo prima dei russi, fino a quel momento arrivati sempre per primi ai vari traguardi esplorativi. Per far questo la NASA investe risorse, conoscenze e vite umane per riuscire a mandare un uomo sulla luna.

Tutta la storia ruota naturalmente attorno a Neil Armstrong,  il primo essere umano ad aver poggiato i piedi sul suolo lunare, pronunciando la storica frase “Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un passo enorme per l’umanità.”

Tutta la vicenda di questa corsa spaziale raccontata nel film copre gli anni tra il 1961 e il 1969, mostrando una dopo l’altra le varie missioni, tra successi e fallimenti, passando anche per grandi tragedie. Il film di Chazelle è un riuscito racconto viscerale, vissuto in prima persona e basato sul libro di James R. Hansen.

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