Esports Stories - Intervista a Pierluigi Parnofiello, CEO di PG Esports

In vista dell'inizio dello Spring Split del PG National Predator abbiamo intervistato il responsabile di PG Esports, organizer della Regional League italiana.
Esports Stories - Intervista a Pierluigi Parnofiello, CEO di PG Esports
5 min

Sono passati undici anni dalla nascita del vostro primo volto: Personal Gamer. Oggi vi chiamate PG Esports, un chiaro segnale del vostro cambio di rotta dal semplice gaming a quello competitivo. Ci racconti la storia di Personal Gamer e il perché questo cambio di nome?

“Personal Gamer è nata nel 2007, quando la conoscenza del panorama degli esports in Italia era ancora primordiale, ma con una progetto lungimirante, ha sempre avuto un obiettivo: seguire e supportare la passione del nostro pubblico per il gaming. Inizialmente si è trattato di un supporto indirizzato a chi, non esperto del settore, si presentava nei negozi specializzati chiedendo un aiuto nella scelta dei migliori prodotti sulla piazza.

Poi grazie alla creazione di vere e proprie community nei mercati locali, lo staff di Personal Gamer ha cominciato a organizzare attività e tornei in store con l’intento di aggregare sempre più le community di giocatori ed appassionati. PG Esports è la naturale evoluzione di questo percorso, da cui è stato preso il meglio di quanto costruito in passato e ci siamo focalizzati sull’offrire esperienze legate al mondo del gaming competitivo.

Oggi il nostro prodotto consiste in un robusto palinsesto di contenuti in streaming che ci ha permesso di diventare il primo canale italiano in questa categoria. A questo vanno aggiunti i nostri eventi live che generalmente rappresentano il culmine dei nostri circuiti competitivi.”

L’anno scorso, oltre ad aver portato la vostra arena eSports alla Milan Games Week, sono nati i PG Nationals Predator, la lega eSports italiana di League of Legends che dà accesso alla scena competitiva europea. Come è nato questo progetto e qual è il futuro della lega?

“La filosofia dietro ai PG Nationals sta tutta nell’offrire ai team locali un’arena che li spinga a migliorarsi con l’ambizioso obiettivo finale di ridurre il gap con le altre realtà europee. Il livello di gioco negli ultimi due anni è salito di molto e la speranza è che si continui così anche nelle prossime stagioni. Contestualmente, vogliamo e dobbiamo fornire un prodotto fresco ed interessante per il nostro pubblico. Posso dire con orgoglio che abbiamo il supporto di una fanbase affezionata che ci segue con grande entusiasmo, riceviamo messaggi di incoraggiamento e supporto ogni giorno. Ci riteniamo davvero molto fortunati.”

Gli eSports stanno diventando un fenomeno mondiale con una crescita esponenziale in questi anni. In Italia come sta andando? Siamo sulla strada giusta o manca ancora qualcosa?

"Il percorso di crescita del mercato italiano è più lento di quello che avevo immaginato, ma i segnali rimangono confortanti. I limiti sono pochi ma evidenti: la parte da non salvare della scena è divisa tra nuove leve con scarsissima esperienza professionale e veterani più interessati a parlare del passato che del futuro. Questo mix di arroganza e scelleratezza dei primi e poca voglia di innovare e di mettersi in gioco degli ultimi sta sicuramente rallentando il processo di sviluppo. Ma si tratta di una fase di transizione obbligatoria.

Non è tutto da buttare comunque, esistono già oggi eccezioni in ogni categoria e qualche figura di talento si trova comunque.Va anche aggiunto che siamo tutti mossi dalla passione per il settore e questa è una caratteristica unica sulla quale vale la pena scommettere. Ho visto in prima persona scenari simili in altri paesi, quello che accadrà è che il mercato e gli investimenti cresceranno. La conseguente professionalizzazione del settore forzerà una forte scrematura degli operatori del settore e da lì immagino nascerà la generazione che farà la fortuna degli eSports in Italia. Dovrebbe essere nostra responsabilità agevolare ed accelerare questo percorso."

Alla Milan Games Week 2018 avete portato Fortnite e Hearthstone, oltre alle competizioni di LoL con il Red Bull Factions e le University eSports Series. Che tipo di esperienza è stata per PG eSports? Ci sono altri titoli che vorreste portare?

“Esperienza estremamente positiva nel complesso, a Games Week quest’anno abbiamo preferito un approccio più orientato verso la community, offrendo al pubblico un’esperienza più interattiva in un clima più rilassato, più scherzoso in alcuni momenti. Non sono mancati momenti competitivi: in particolare, la finale del Red Bull Factions tra Team Forge ed Outplayed ha regalato un bello spettacolo agli appassionati. I fans hanno reagito alla grande e stiamo già pensando a come migliorare l’esperienza nel 2019 e su quali titoli puntare. L’idea rimane, nei limiti del possibile, quella di portare i contenuti che la community ci richiede a gran voce.”

Che cosa ci aspetta nel 2019?

“Credo sarà un anno decisivo sotto molti aspetti, come già detto il trend di crescita dell’esports in Italia è positivo nonostante qualche difficoltà. Mi piacerebbe davvero vedere una svolta che accenda gli entusiasmi ed allarghi il bacino di utenza. Concretamente poi se la scossa sarà generata da un risultato sportivo, un grande evento o alto poco importa.”

Servizio a cura di GEC - Giochi Elettronici Competitivi


© RIPRODUZIONE RISERVATA