Un omaggio a Raffaele de Vico

In mostra presso gli spazi di Palazzo Braschi uno dei maggiori architetti del Novecent
Un omaggio a Raffaele de Vico

Un vero e proprio tributo della Capitale a uno dei maggiori architetti e paesaggisti del Novecento: Raffaele de Vico. Una mostra unica nel suo genere attraverso la quale viene anche ripercorsa la storia del verde pubblico romano nella prima metà del passato secolo. 

“Raffaele de Vico (1881-1969). Architetto e paesaggista”, in programma fino al 30 settembre al Museo di Roma Palazzo Braschi, presenta quasi 100 opere fra disegni, progetti, fotografie e documenti, di cui alcuni mai esposti prima o non esposti da lungo tempo, provenienti dalle collezioni e dagli archivi capitolini, con particolare riferimento all’Archivio Storico Capitolino a cui l’anno scorso è stato donato dagli eredi l’archivio personale di Raffaele de Vico. 

Con l’operatività e la creatività progettuale di de Vico vengono anche documentate le trasformazioni naturalistiche della città: da Villa Borghese al Parco della Rimembranza, da Villa Glori ai progetti per i parchi Flaminio, passando per Colle Oppio, Testaccio e Ostia Antica. Così come per i giardini di Villa Caffarelli, Villa Fiorelli e Villa Paganini, oltre che per il Parco degli Scipioni e per quello Nemorense. È presente poi un focus sul particolare progetto per i giardini dell’allora via dell’Impero e di via Alessandrina, da affiancare alle esedre arboree realizzate per la sistemazione di piazza Venezia e al raffinato “giardino-fontana” di Piazza Mazzini, fino ad arrivare al grandioso progetto del parco “dantesco” del Monte Malo e a quelli per i giardini dell’EUR. E ancora: i progetti per il teatro all’aperto a Villa Celimontana e per l’ampliamento del Giardino Zoologico e i lavori di riorganizzazione del vivaio e delle serre di San Sisto Vecchio. 

Ma questi sono solo alcuni dei numerosissimi progetti presenti alla mostra. Non rimane dunque che lasciarsi affascinare da questa esposizione assolutamente unica nel suo genere per conoscere e approfondire la genialità di questo architetto abruzzese che conserva ancora oggi un legame viscerale con Roma e le sue bellezze architettoniche.


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