Le voci dell'acqua, il primo graphic novel di Tiziano Sclavi

L'autore di Dylan Dog regala una collezione di sguardi rapidi e inquietanti (con un benvenuto accenno di ironia e qualche momento di pace, da un bacio tra la gente a un uccellino che becca su un davanzale), su ritmi, paradossi, violenze integrate e veleni di un vivere quotidiano collettivo, che ha portato Sclavi a preferire isolarsi, con tempi lenti e propri
Le voci dell'acqua, il primo graphic novel di Tiziano Sclavi
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Un presente immerso nella pioggia, per strade affollate di facce cupe e insensibili a tutto, tra voci, paure, premonizioni, visioni, arrivi extraterrestri. E' l'ambientazione di Le voci dell'acqua, il primo graphic novel scritto dal maestro del racconto a fumetti e non solo, Tiziano Sclavi, illustrato dai disegni di Werther Dell'Edera, pubblicato da Fetrinelli Comics. L'autore di Dylan Dog, che nel suo percorso è stato anche giornalista, sceneggiatore televisivo, paroliere, e autore di vari racconti e romanzi, da Film (1974) a Il tornado di Valle Scuropasso (2006) regala in Le voci dell'acqua una collezione di sguardi rapidi e inquietanti (con un benvenuto accenno di ironia e qualche momento di pace, da un bacio tra la gente a un uccellino che becca su un davanzale), su ritmi, paradossi, violenze integrate e veleni di un vivere quotidiano collettivo, che ha portato Sclavi a preferire isolarsi, con tempi lenti e propri.

Le voci del titolo sono quelle che sente nell'acqua, senza comprenderne il messaggio, il protagonista, Stavros, impiegato di una società di assicurazioni, ridotto a una scrivania fra mille. La paura di essere schizofrenico e il veleno globale del terrore di morire ("la paura della morte è la morte. Sapere di dover morire è un tragico errore biologico che porterà inevitabilmente all'estinzione dell'umanità" si sentenzia a una conferenza), gli scandiscono le giornate che lui rende, volutamente, sempre più solitarie. Interrompe infatti anche il legame con la donna che ama: "anche il sempre ha una fine" le dice, lasciandola.

La città lo avvolge e ci avvolge tra voci di segni premonitori, tra cieli che ardono o da cui cadono piccole fiaccole, navi volanti, due lune in pieno giorno. Sprazzi di autobiografia dell'autore (l'incontro con la madre, terreno nella fiction per un piano di vendetta) si mescolano, senza soluzione di continuità a punte di noir. Il tutto nell'indifferenza di una folla tanto assente, sorda e insensibile da scoraggiare anche gli alieni, atterrati fra di noi. Sclavi tornerà presto anche con una miniserie in sei numeri di Dylan Dog, 'I racconti di domani' scritta per la Bonelli, con cui i rapporti al momento non sono facili, stando a quanto ha detto nell'unica intervista concessa, a Il Venerdì di Repubblica, per l'uscita del graphic novel. Resta invece il suo grande apprezzamento per il nuovo corso impresso a Dylan Dog da Roberto Recchioni, che Sclavi definisce "uno dei pochissimi grandi autori di oggi".


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