Luna park Marquez: “Per il titolo 2018 saremo in sei. E sul contratto la porta è aperta”

Il campione del mondo della MotoGP è stato grande protagonista dell’Honda Racing Thanks Day di Motegi. Ha girato su una F3, vinto con i kart e scherzato con i bambini ma ha anche fatto il punto sul suo futuro
Luna park Marquez: “Per il titolo 2018 saremo in sei. E sul contratto la porta è aperta”
Federico Porrozzi
4 min

Motegi - Bambini. L’aspetto che più colpisce dell’Honda Racing Thanks Day, la festa che ormai da 15 anni celebra ogni dicembre la stagione sportiva della Casa Alata, è proprio questo. Motegi, circuito di proprietà della Honda situato a nord-est di Tokyo, si riempie di giovanissimi appassionati, accompagnati dalle famiglie al gran completo. 

FAMILY FEELING - Il Giappone firmato Honda non è fatto solo di motociclisti duri e puri, tuta di pelle, birra e tenda “picchettata” sul prato. I bambini sono dappertutto: salgono sulle moto negli stand imitando i grandi, aspettano (composti) l’arrivo del campione di turno per un autografo o provano le minimoto mentre i genitori mangiano davanti ai numerosi food track sparsi nel paddock, scattano una foto ricordo accanto alle auto e moto da corsa ai box o seguono le sfide e le parate dei campioni in pista. L’Honda Thanks Day è una festa per tutti.

SORRISI - L’Honda Thanks Day è una festa per tutti. Marc Marquez è il festeggiato numero uno, l’ospite d’onore insieme al compagno di squadra Pedrosa e agli oltre 50 piloti delle 2 e 4 ruote protagonisti dei vari mondiali. Dal trial alle Gran Turismo. Anche il dominatore della MotoGp degli ultimi anni sembra essere in sintonia con i suoi piccoli fans giapponesi: gioca con Kochira, la mascotte del circuito, fingendo un incontro di boxe prima di tamponarlo scherzosamente durante la gara di go-kart tra piloti. Vinta, tanto per cambiare. Poi prova per la prima volta una monoposto, la F3 motorizzata Honda, girando a cinque secondi dai colleghi delle quattro ruote e sperando, un giorno, di poter guidare una F1. 

PENSARE AL MEGLIO - E’ rilassato e disponibile, Marc, mentre a bordo pista il grande boss Honda, il presidente Takahiro Hachigo, presente alla festa da “normale appassionato” e senza cordone di sicurezza, pensa probabilmente a come trattenerlo dopo la scadenza del contratto, fissata a fine 2018. “Quando vinci un mondiale è tutto facile e bello, in questa “grande famiglia” – spiega Marquez a riguardo - qui sto bene, mi ricorderò sempre di chi ha creduto in me portandomi in MotoGP e rischiando molto affidandomi la moto ufficiale al primo anno. Nonostante ciò, quando devi firmare un nuovo contratto non puoi chiudere nessuna porta, devi ascoltare tutti e fare la scelta giusta per te in quel preciso momento. Il ritiro? Non ci penso. Non so se riuscirò ad essere sportivamente longevo come Valentino ma so che ho ancora tanta voglia di vincere”. 

2018 FANTASTICO - Il prossimo anno sarà decisivo anche perché per la prima volta da quando è approdato in MotoGP non avrà più il supporto di una persona importante al box, il team principal Livio Suppo, che si è preso un periodo di pausa. “Insieme abbiamo vinto 4 mondiali in 5 anni – dice Marc - è stato un periodo splendido. Lui ora fatto una scelta e sarà importante sostituire questa figura, secondo me fondamentale, nel team. Il 2018? Sarà fantastico: Dovizioso ci riproverà, Vinales e Lorenzo cresceranno ancora, Rossi vorrà dimostrare di essere ancora forte e Zarco non sarà più una sorpresa”. 

IL PILOTA FA LA DIFFERENZA - Sul “peso specifico” di un pilota nella vittoria del mondiale, Marquez sembra avere le idee chiare. “Negli ultimi anni il regolamento è cambiato e il pilota è diventato sempre più importante. Mi piace pensare che chi guida contribuisce maggiormente a fare la differenza, non solo in condizioni di asfalto bagnato. Fino a sei anni fa era il pilota che puntava alla moto migliore. Adesso, invece, succede il contrario”. 

RICARICA - La pausa invernale? A 24 anni, ha bisogno di riprendere in questi mesi una parvenza di normalità, stando con la famiglia e gli amici, giocando a padel per mantenersi in forma. “E dormendo, molto”. Per ricaricare le batterie in vista di una nuova sfida.


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