Fiat Chrysler: è stato un 2017 da record

FCA ha comunicato i risultati finanziari dello scorso anno: l'utile netto è stato quasi raddoppiato, il debito dimezzato
Fiat Chrysler: è stato un 2017 da record
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ROMA - Fiat Chrysler Automobiles ha chiuso il 2017 con risultati record: un utile netto di 3,5 miliardi, quasi il doppio dell'esercizio precedente (+93%), l'Ebit adjusted pari a 7,054 miliardi (+16%) e un debito industriale dimezzato a 2,39 miliardi. 

Sono 4.740.000 i veicoli consegnati nel mondo, stessa cifra del 2016: tra i marchi spicca la crescita di Maserati, trainata dallo sport utility Levante. Fca conferma i target per il 2018, con l’obiettivo di azzerare il debito, limando i ricavi netti a circa 125 miliardi di euro rispetto ai 136 miliardi indicati in precedenza. Invariata la stima dell'utile netto adjusted di 5 miliardi, con ebit adjusted maggiore o uguale a 8,7 miliardi. La liquidità netta industriale è prevista a 4 miliardi di euro. 

Sui numeri record di Fca pesa per 88 milioni di euro la riforma fiscale Usa voluta dall'amministrazione Trump. Troppo presto per dire se l'effetto potrà essere un rialzo dei target 2018: "bisogna aspettare il terzo trimestre, vi daremo una versione aggiornata dei target", ha dichiarato l'amministratore delegato, Sergio Marchionne.

"È il quarto anno di fila che chiudiamo in utile, abbiamo raggiunto ogni anno gli obiettivi del piano industriale, nonostante nel frattempo abbiamo ‘perso’ Ferrari. Non abbiamo mancato un anno da quando lo abbiamo lanciato, ora l'ultimo sforzo. I target 2018 sono raggiungibili, ma c'è ancora molto da fare", sottolinea il manager nella conference call con gli analisti sui conti. 

Ribandendo quanto già detto al Salone di Detroit: non ci sono partner all'orizzonte. "Nessuno si è presentato all'invito. Ora combattiamo tutti ad armi pari", osserva. Quanto al suo successore, Marchionne anticipa che non verrà annunciato il primo giugno quando a Balocco sarà presentato il nuovo piano industriale, ribadendo una figura interna al gruppo: "Non c'è alcun dubbio, il mio successore sarà in quella stanza quando presenteremo il piano e sarà in grado di realizzarlo", assicura.

I sindacati aspettano certezze sulle fabbriche italiane. "È necessario, alla luce dei risultati economici e finanziari, far partire subito un confronto tra governo, impresa e sindacati, senza aspettare l'Investor Day", osserva Michele De Palma, segretario nazionale Fiom. "Con questi risultati economici e finanziari, Marchionne non può avere alcun tentennamento. Si possono incrementare da subito gli investimenti negli stabilimenti italiani, senza avere alcuna ripercussione negativa sull'azzeramento del debito industriale", afferma Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim.


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