Rom-E: un mondo migliore passa per la sostenibilità

Istituzioni, aziende, esperti e Case auto: l’obiettivo di costruire in chiave green non solo la mobilità, ma ogni settore della società
Rom-E: un mondo migliore passa per la sostenibilità
Andrea Brambilla
8 min

Una giornata ricca di ospiti e di messaggi sul futuro quella del convegno “Rom-E Talk: un percorso verso la sostenibilità” che si è tenuta venerdì e di fatto ha aperto l’evento sulla sostenibilità della Capitale che dura anche oggi e per il terzo anno consecutivo ha trasformato green alcune delle piazze e dei luoghi più belli della città eterna, ma al contempo ha permesso ai cittadini di avere un rapporto ancora più stretto con un modo più puliti da trasmettere alle generazioni future. Rom-E ha proprio questo scopo fondamentale, essere un evento che deve servire per spiegare a tutti cosa significa transizione, dell’energia verso fonti rinnovabili ma anche della mobilità. Il convegno, che si svolto presso la Casa del Cinema a Villa Borghese, è stato trasmesso anche in diretta streaming dal sito www.rom-e.it.

Esperti istituzioni e addetti ai lavori si sono susseguiti sul palco moderati di volta in volta da Ivan Zazzaroni, Direttore del Corriere dello Sport-Stadio, Andrea Brambilla Direttore di Auto, Pasquale Di Santillo Vicedirettore di Auto, coadiuvati dalla conduttrice Roberta Lanfranchi.

Lo sport e il ruolo nella sostenibilità

Se il Senatore Claudio Barbaro, Sottosegretario Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha aperto con il suo intervento al convegno, il panel di chiusura della giornata ha visto protagonista Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani. Che tra ha subito espresso il concetto del legame tra sport e sostenibilità, anche con una sua particolare visione: Oggi lo sport non ne è un buon testimone, o meglio, ha potenzialità inespresse che dobbiamo far emergere. Perché non siamo un buon esempio come vorremmo? Ce lo ha fatto capire la crisi energetica. Più dell'80% degli impianti sportivi in Italia non è efficientato. Questo non educa alla sostenibilità, non è amico dell'ambiente come vorremmo e dal punto di vista economico mette in difficoltà i gestori degli impianti. Se la priorità è costruire impianti sostenibili, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità come governo e istituzioni. L'ambiente e lo sport sono obiettivi oggettivi, dobbiamo iniziare un lungo percorso e affidare a chi verrà quello che resta da fare. I giovani devono chiedere alle proprie scuole degli istituti che possano permettere loro di fare dello sport". Un messaggio chiaro che in pratica ha riassunto quanto scaturito dal convengo. Ovvero siamo noi i responsabili di questo Pianeta e dobbiamo cambiare modo di comportaci per preservarlo.

L'impegno del Governo e non solo

Una ricerca di PwC illustrata da Ilaria Mattana, Senior Manager PwC Italia, ha subito fatto il punto su quanto le aziende spendono in sostenibilità e quali sono i processi futuri. In Italia nel 2022 sono stati spesi circa 86,7 miliardi di euro in questo settore e il PNRR ha fondi per 750 miliardi di euro. “La prospettiva futura nel nostro paese però anche grazie al PNRR è quella di crescere e di impegnarsi con risorse e fondi per la transizione energetica. I consumatori premiano la sostenibilità e sono disposti a pagare di più laddove ci sia trasparenza e maggiore responsabilizzazione verso alcune tematiche". Tre manager di aziende hanno raccontato come affrontano il tema delle sostenibilità nelle loro realtà, Dino Menichetti, di Fercam, Massimiliano Montefusco, RDS e Vincenzo Soria di VMarine per Azimut/Benetti. Il panel sul futuro dell’energia ha fatto entrare il convegno nel cuore del dibattito, ad animarlo il del Professor Livio De Santoli, prorettore alla sostenibilità dell’Università La Sapienza, il Prof. Pietro Putti, Presidente e AD di GME, il gestore dei mercati energetici, Alessandro Sabbini, Public Affair di Eni e EniLive e il Direttore de Il Tempo Davide Vecchi.

Roma, la Capitale green

E’ stata poi la volta del tema della transizione della mobilità con anche la presenza dell’Assessore alla mobilità del Comune di Roma, Eugenio Patanè: “Le tecnologie legate al concetto di intermodalità vanno incentivate per renderli sempre più sostenibili. Servono anche scelte coraggiose, come la low emission zone più grande d’Europa perché la mobilità è una visione complessiva”. Con lui sul palco anche Andrea Cardinali Direttore Generale UNRAE, che ha affermato: “L’obiettivo è quello della carbonizzazione, ma non va confuso con la qualità dell’aria, e le due cose non vanno confuse. La tecnologia elettrica è più matura, ma c’è da fare ancora tanto anche se le Case auto stanno investendo tanto da anni”. Con loro Simone Lo Piccolo di CA Auto Bank Italia e Stefano Mauri di A2A. 

L'impegno dell'automotive

Spazio anche alle case automotive con tanti interventi a partire da Marco Saltalamacchia, di Koelliker, Luca Vetrone, di Toyota, Giuseppe Galassi, di Fiat Italia, Massimo Nalli, di Suzuki, Giovanni Falcone, di Citroen e Massimo Di Tore di DR Automobiles Group. Il panel dedicati ai giovani e l’ambiente è stato realizzato con l’associazione Earth Day e moderato da Fiorella Corrado, Capo Ufficio stampa e Comunicazione del Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica.

La salvaguardia dell'Oceano

Il panel dedicato alle attività di salvaguardia degli oceani e dei mari hanno visto gli interventi di Alessandra Bianchi, Assessore allo Sport del Comune di Genova, Max Sirena, Skipper e Team Director di Luna Rossa Prada Pirelli e di Richard Brisius, Presidente The Ocean Race, e di Andrea Frignani di Kiae il Presidente Fondazione CetaceaSauro Pari. Lo skipper di Luna Rossa ha così esordito: “Il primo mea culpa dobbiamo farlo noi. Il mare è un boomerang, quello che butti prima o poi torna indietro. Dobbiamo diventare più educati noi. Lo sport è il miglior veicolo promozionale per lanciare un messaggio forte. In alcune parti del mondo i pescatori hanno smesso di pescare e hanno iniziato a raccogliere la plastica, e questo dà l’idea della situazione”.

L’Assessore Bianchi e Richard Brisius hanno raccontato della Carta dei Diritti fondamentali degli Oceani che è stata presentata recentemente dalla delegazione del Comune di Genova e da The Ocean Race all'ONU. L’Assessore Bianchi ha infatti raccontato: “Il Genova Process è un processo che è andato avanti per tantissimo tempo ma è solo all’inizio perché deve portare al riconoscimento dei diritti degli oceani. È stata creata una prima carta coinvolgendo sia le istituzioni, come le Nazioni Unite, come tutti gli altri attori di questa lotta per il mare. Vogliamo posizionarci a livello internazionale tra le città più virtuose. Per noi il mare è un elemento importantissimo, e iniziative come queste hanno reso a Genova ancora più forte il dualismo col mare”.

Brisius ha concluso:L’oceano è il posto più importante del nostro pianeta, produce la maggior parte dell’ossigeno e ospita buona parte della biodiversità. Ogni goccia d’acqua su questo pianeta viene dall’oceano”. Non è semplice trarre un’unica conclusione da un dibattito così importante e con interlocutori di questo livello. Le fonti energetiche del futuro saranno diverse e magari non esclusivamente green, la transizione della mobilità non ha la sola strada dell’elettrico e una maggiore sostenibilità e una neutralità carbonica siamo solo noi a contribuire per raggiungerla.


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