Martina Vagini: «Orgogliosa e felice»

Un saggio di danza che si è trasformato in tanti spettacoli per tutta l'estate. La giovane toscana ha trovato la sua passione e adesso si prepara a un nuovo progetto nelle scuole
Martina Vagini: «Orgogliosa e felice»© Lesley Erica Smith
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Conoscere le persone, sentire le loro storie, percepire passione e forza e, poi, avere il piacere di parlarci di nuovo, scoprendo che tutto sta andando molto bene. Questo è ciò che è successo con Martina Vagini, giovane toscana che ha fatto della danza la sua personale medicina per la sclerosi multipla. L’abbiamo sentita a luglio, ad aspettarla c’era un saggio importante che, col tempo, si è trasformato in una serie di spettacoli per tutta l’estate. Gli incassi sono stati devoluti a FISM, «la ricerca è il motore di tutto, per noi era doveroso», ma Martina non ha intenzione di fermarsi. C’è già in cantiere un altro progetto, per sensibilizzare i giovani studenti riguardo la malattia. Di questo passo chissà quante cose ancora farà…


Com’è andato il saggio di danza di cui abbiamo parlato l’altra volta?

«È andato molto bene. Abbiamo addirittura fatto spettacoli per tutta l’estate: dopo il saggio, infatti, ci hanno richiamato un po’ in tutta la provincia di Siena e abbiamo fatto ben nove date. Siamo riuscire a raccogliere circa 7mila euro. Un bel contributo se consideriamo che per gli spettacoli non abbiamo mai richiesto un biglietto ma era tutta a offerta».

Evidentemente il messaggio che volevate mandare è arrivato.

«Certo, era il nostro obiettivo, il traguardo che ci eravamo prefissate e ora posso dire che siamo riuscite a raggiungerlo». 

Gli incassi dove sono stati devoluti?

«La maggior parte a FISM, per la ricerca, e una parte un po' più piccola alla sezione AISM di Siena. Ci è sembrato doveroso devolvere una cifra maggiore alla ricerca perché è il motore di tutto: portare avanti lo studio sulla malattia è fondamentale». 

Ci sono altre date in programma?

«Per il momento non abbiamo ancora date precise, ma il progetto sicuramente continuerà. Io ho ricominciate le lezioni intensive. Ci stiamo continuando a preparare ma saprò dirti qualcosa di concreto un po' più avanti». 

Che tipo di riscontro avete avuto? Le persone erano curiose di sapere com’è nato questo saggio?

«L’impatto è stato fortissimo e bellissimo. Sono venute tante persone agli spettacoli e tutte hanno avuto la stessa sensazione: hanno visto un momento di forte carica emotiva. Inoltre è passato un altro messaggio che volevamo dare: sensibilizzare le persone rispetto alla malattia. E stando alle parole degli spettatori, questo messaggio è arrivato forte e chiaro. Ovviamente in molti ci hanno chiesto anche come era nata quest’idea, ed è stato quindi divertente dire che è nato tutto un po' per gioco ma alla fine si è trasformato in uno spettacolo vero proprio».

Qual è la tua personale sensazione rispetto a tutto questo? 

«Sono molto orgogliosa. Questo progetto mi ha dato tanto e ho visto che ha dato tanto anche agli altri. Tante persone che sono venute più di una volta mi hanno chiaramente detto che ogni volta è stata una grande emozione. Gli spettacoli sono nati nella mia scuola, Cerchioarmonia, un po’ per gioco e col tempo sta diventando qualcosa di grande. Voglio ringraziare la mia insegnante, la mente di tutto, e anche tutte le ragazze che con me si sono esibite durante l’estate».

Hai riscontrato dei miglioramenti a livello fisico?

«Assolutamente. E questo è un altro aspetto che mi rende davvero felice. Ho più stabilità, faccio alcuni esercizi per i quali sia io che la mia insegnante ci meravigliamo. Per me è una vittoria personale. Questi miglioramenti mi aiutano nella vita quotidiana e sapere che sono arrivati attraverso uno sport che mi piace e mi fa divertire mi rende ancora più felice. Ne avevamo già parlato l’altra volta: io non avevo mai praticato danza, e posso dire di aver scoperto una grande passione. È stato tutto inaspettato e nuovo. La danza mi piace molto, mi fa stare serena, sto in compagnia e a livello mentale mi sta dando una spinta enorme… E quindi si va avanti!».

Ci è arrivata notizia di un altro progetto che probabilmente vi porterà in giro per le scuole. Di cosa si tratta?

«Abbiamo presentato questo progetto ma ancora deve partire. Vorremmo andare nelle scuole di Siena e provincia per sensibilizzare i ragazzi rispetto alla malattia e tutto ciò che la circonda, perché tra i più giovani è piuttosto sconosciuta. È tutto in divenire: il progetto è stato presentato ad AISM ma ancora non sappiamo come si svolgerà e che ruolo avremo».

 

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