La Redazione venerdì 7 ottobre 2016, 15:40
Il 'vaffa' di Chinaglia e il 'matto' di Baggio: sostituzioni amare
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È entrato nella leggenda il "questo è matto" sussurrato da Baggio a USA 94 contro Arrigo Sacchi che lo richiamava in panchina
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Giorgio Chinaglia al Mondiale del '74 mandò a quel paese il ct Valcareggi, colpevole di averlo sostituito con Anastasi nella partita contro Haiti
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Andrea Carnevale a Italia 90 e il 'vaffa' al ct Vicini che lo aveva rimpiazzato con Totò Schillaci, rivelatosi poi provvidenziale
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Memorabile per Baggio fu anche quando al Bologna, per protesta contro Ulivieri che lo voleva mandare in panchina, lasciò il ritiro per tornare a casa
Bartoletti
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9) Pablo OSVALDO, attaccante italo-argentino alla ROMA dal 2011 al 2013 quando è stato ceduto al SOUTHAMPTON per 15 milioni
LaPresse
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Balotelli tornò a casa nel novembre 2014 dal ritiro milanese: ufficialmente per un lieve infortunio, di fatto perché Conte aveva capito che la voglia di lavorare era poca
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Nella Fiorentina di Trapattoni fecero scalpore le follie di Edmundo, che una volta mandò platealmente a quel paese, e prese a male parole, il tecnico che lo aveva sostituito nella partita contro la Roma
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In casa Inter si ricordano vari casi di intemperanza: la maglietta scagliata dopo una sostituzione dal nigeriano Taribo West contro l'allora allenatore Lucescu
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Balotelli ha fatto lo stesso gesto dopo Inter-Barcellona, però per protesta col suo pubblico
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Christian Vieri una volta, avendo fiutato aria di panchina, lasciò il ritiro spiegando che nella sua stanza faceva troppo caldo
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Un paio d'anni fa in Roma-Inter accadde di tutto: Chivu andò a lamentarsi col tecnico Benitez, minacciando con gesti plateali di lasciare il campo, Adriano si rifiutò di entrare a 5 minuti dalla fine, Totti non gradì il cambio e se ne andò negli spogliatoi, senza nemmeno consegnare la fascia di capitano
Bartoletti
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29. Giuseppe Signori
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In casa Roma si ricorda il vaffa di Montella a Capello nell'anno dello scudetto, quando il numero 9 scagliò una bottiglietta contro il suo allenatore, che lo aveva fatto giocare appena 7 minuti contro il Napoli
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Neymar, ai tempi del Santos, a 18 anni, insultò l'allenatore che non gli aveva fatto battere un rigore. L'ex club di Pelè invece di punire il ragazzo esonerò il tecnico
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