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Non solo Pellè, quanti "ribelli" nel calcio

Il 'vaffa' di Chinaglia e il 'matto' di Baggio: sostituzioni amare

1 di 14 È entrato nella leggenda il "questo è matto" sussurrato da Baggio a USA 94 contro Arrigo Sacchi che lo richiamava in panchina
2 di 14 Giorgio Chinaglia al Mondiale del '74 mandò a quel paese il ct Valcareggi, colpevole di averlo sostituito con Anastasi nella partita contro Haiti
3 di 14 Andrea Carnevale a Italia 90 e il 'vaffa' al ct Vicini che lo aveva rimpiazzato con Totò Schillaci, rivelatosi poi provvidenziale
4 di 14 Memorabile per Baggio fu anche quando al Bologna, per protesta contro Ulivieri che lo voleva mandare in panchina, lasciò il ritiro per tornare a casa
Bartoletti
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 9) Pablo OSVALDO, attaccante italo-argentino alla ROMA dal 2011 al 2013 quando è stato ceduto al SOUTHAMPTON per 15 milioni
LaPresse
6 di 14 Balotelli tornò a casa nel novembre 2014 dal ritiro milanese: ufficialmente per un lieve infortunio, di fatto perché Conte aveva capito che la voglia di lavorare era poca
7 di 14 Nella Fiorentina di Trapattoni fecero scalpore le follie di Edmundo, che una volta mandò platealmente a quel paese, e prese a male parole, il tecnico che lo aveva sostituito nella partita contro la Roma
8 di 14 In casa Inter si ricordano vari casi di intemperanza: la maglietta scagliata dopo una sostituzione dal nigeriano Taribo West contro l'allora allenatore Lucescu
9 di 14 Balotelli ha fatto lo stesso gesto dopo Inter-Barcellona, però per protesta col suo pubblico
10 di 14 Christian Vieri una volta, avendo fiutato aria di panchina, lasciò il ritiro spiegando che nella sua stanza faceva troppo caldo
11 di 14 Un paio d'anni fa in Roma-Inter accadde di tutto: Chivu andò a lamentarsi col tecnico Benitez, minacciando con gesti plateali di lasciare il campo, Adriano si rifiutò di entrare a 5 minuti dalla fine, Totti non gradì il cambio e se ne andò negli spogliatoi, senza nemmeno consegnare la fascia di capitano
Bartoletti
12 di 14 29. Giuseppe Signori
13 di 14 In casa Roma si ricorda il vaffa di Montella a Capello nell'anno dello scudetto, quando il numero 9 scagliò una bottiglietta contro il suo allenatore, che lo aveva fatto giocare appena 7 minuti contro il Napoli
14 di 14 Neymar, ai tempi del Santos, a 18 anni, insultò l'allenatore che non gli aveva fatto battere un rigore. L'ex club di Pelè invece di punire il ragazzo esonerò il tecnico

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