La Redazione domenica 29 maggio 2016, 10:39
Ecco i migliori e i peggiori della finale di Champions League a Milano, tra Real e Atletico Madrid
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I TOP: Ramos 7,5: Più veloce di tutti (15’) per deviare in rete l’assist di nuca di Bale. Il difensore centrale aveva segnato anche il gol del vantaggio nella vittoriosa finale del 2014 sempre contro l’Atletico. Sergio Ramos, fra l’altro, è il quinto giocatore a segnare in due finali della moderna Champions League dopo Messi, Raul, Cristiano Ronaldo ed Eto’o.
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I TOP: Bale 7: Eccolo il vero anti-Atletico. Il gallese ha propiziato le due occasioni nel primo tempo (miracolo di Oblak su benzema, gol di Ramos) mettendo in crisi sia Juanfran che Filipe Luis. Irresistibile. Savic gli nega (35’ st) il gol del 2-0 respingendo a pochi passi dalla linea di porta.
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I TOP: Oblak 7: Salva l’Atletico più volte e con le sue parate lo tiene a galla. Conferma che la porta della Slovenia è in buone mani anche dopo l’addio alla nazionale di Handanovic.
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Pepe (Real Madrid)
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I FLOP: Augusto 5,5: Corre, ma spesso a vuoto. Qualche pallone lo recupera, ma viene sacrificato al termine di un primo tempo in cui non incide.
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I FLOP: L. Vazquez (32’ st) 5: Non bene quando subentra a Benzema. Non chiude su Carrasco lanciato a rete per l’1-1
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I FLOP: Torres 5,5: Corre molto, lotta sui palloni alti. I suoi movimenti aprono varchi, ma fino a che non si prende il rigore sbagliato da Griezmann, si vede davvero poco. Un’unica scusante: li arrivano pochi rifornimenti
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GLI ALLENATORI: Zidane 7: Più fortunato che bravo, si avvera la profezia di Ancelotti. Rispetto a Simeone ha un fenomeno in più. Cristiano Ronaldo, anche con una gamba sola, fa sempre la differenza. Non è stato così in partita. L’ha fatta dal dischetto segnando il rigore decisivo. L’Undecima finisce in bacheca con Zidane che ha impiegato solo 8 partite per conquistare il più ambito dei trofei. A differenza di Simeone ha sbagliato almeno 2 cambi su 3 ma la stella di CR7 ha brillato più di tutte le altre, proprio alla fine
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GLI ALLENATORI: Simeone 7: Da vero capo popolo, arringa la folla a incitare la sua squadra e dopo il 90’ incita i giocatori riuniti intorno a lui da leader autentico. Continua a farlo nei supplementari, continua anche durante la lotteria dei rigori. Ha il merito di leggere bene la partita azzeccando a inizio ripresa le mosse che permettono all’Atletico di pareggiare, dal passaggio al 4-2-3-1 all’inserimento di Carrasco con Koke mediano. Perde ai rigori la seconda Champions in 3 anni e non spezza la maledizione dei colchoneros. A San Siro la sua squadra avrebbe meritato di più.
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