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Barcellona-Juventus, top & flop: Pjanic domina, Neymar inutile

I migliori e i peggiori della sfida del Camp Nou (pagelle a cura di Andrea De Pauli e Antonio Barillà)
EFE
1 di 8  CHIELLINI 7,5 Cuore, grinta e spirito guerriero: cattura palloni in quantità industriale. Decisivo quando devia impercettibilmente una conclusione subdola di Messi, scomposto su Suarez quando rimedia l’ammonizione.
AP
2 di 8  KHEDIRA 7,5 Tiene a bada Busquets, protegge la zona e appena può cambia gioco. C’è chi invoca il rigore quando Rakitic l’abbatte, ma il fallo è vicino l’area, non dentro. D’esperienza e grinta fa le spese anche Alex Sandro, redarguito platealmente per un errore rischiosissimo: rattoppa personalmente, beccando un giallo che gli costerà la semifinale.
LaPresse
3 di 8  PJANIC 8 Stravince il duello con Iniesta, procura le ammonizioni dello spagnolo e di Neymar, scava barricate ed è prezioso nel rilancio. Un paio di intelligenti passaggi sottoporta meriterebbero maggiore fortuna.
EFE
4 di 8  NEYMAR 5,5 La classe non gli manca, ma ancora una volta si dimostra più bello da vedere che utile, con una miriade di magie fini a se stesse. A inizio ripresa si veste da giustiziere, colpendo duro Pianjc, che aveva appena steso Messi, e si guadagna un giallo.
AP
5 di 8  RAKITIC 5 A Berlino aveva spianato la strada verso la conquista della 5ª Champions blaugrana, infilando subito Buffon. Stavolta gli tocca, invece, una serata da neppur troppo lucido gregario.
EFE
6 di 8  SUAREZ 5 Dura la vita tra il caro nemico Chiellini e Bonucci per l'uruguaiano, che nel primo tempo si fa notare soprattutto per una pregevole sponda a Messi, che manca il bersaglio grosso. Nella ripresa, si perde nel caotico assalto blaugrana.
AP
7 di 8  LUIS ENRIQUE 5 Dopo aver clamorosamente sbagliato il piano tattico di Torino, tenta l’impossibile remontada con il più canonico 4-3-3. Il Barça appare più equilibrato, ma non dà mai la sensazione di poter riaprire la partita. Al quarto d’ora della ripresa si gioca la carta della disperazione Paco Alcacer, passando a uno spericolato 4-2-4, poi getta in campo anche Mascherano, per uno schema con la difesa a 3 e tanta improvvisazione. Inevitabile, così, che si chiuda sul nulla di fatto. Primo pareggio dopo 15 successi di fila di Champions al Camp Nou. Ciclo chiuso. Restano i titoli di coda, con una finale di Coppa del Re e uno scudetto ancora alla portata.
AP
8 di 8  ALLEGRI 8 Solo una volta, in tutte le competizioni, il Barcellona non aveva segnato al Camp Nou. Massimiliano Allegri è bravissimo a imbrigliarlo, senza rinunciare al modulo spregiudicato che ha coniato, confermando che l’arte difensiva resta la qualità migliore della sua squadra: due soli gol subiti in questa Champions League, Buffon imbattuto da 531’. Nel finale, innestando Barzagli al posto di Dybala, Allegri disegna poi la linea a tre. Soddisfazione comprensibile, la Juve vola: +8 in campionato, finalista di Coppa Italia e adesso semifinalista di Champions.

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