E’ la scienza applicata al calcio, è arte allo stato puro, è un manifesto di irraggiungibile bellezza per 45 minuti. E resta un genio della panchina pure nella ripresa
Con accelerazioni che spaccano il Napoli, c’è nei momenti «strazianti»
Ringhia su Delph e Fernandinho, lui sì che fa la voce grossa, e nel silenzio s’ode di più.
Sul 2-0 macchia l’immagine sua, che cerca di recuperare (faticosamente) guadagnando il rigore.
Va a sbattere contro insidie che non riesce a fronteggiare: prima Delph, poi le uscite palla al piede.
Ha il pallone per riaprirla prima, dal dischetto, per assumere pure allegria, e lo spara addosso a Ederson.
Scompare nel vortice del centrocampo, disorientato
tra David Silva e Delph che lo stritolano.