I voti alla squadra di Allegri dopo il successo in Coppa Italia contro la Lazio di Pioli (voti di Alberto Ghiacci)
Bravo in ripartenza, quando è fermato dal tuffo di Berisha. Ma è l’unico vero spunto della sua partita, fatta più che altro di corsa e poca concretezza.
Ha il merito di entrare con il piglio giusto e andare vicino al gol del raddoppio. Anche lui è fermato da Berisha sul più bello.
Nel primo tempo ci prova di testa (alto di poco) e con un piattone dai venti metri (deviato da Berisha). Come passo fa impressione, tanto che a volte sembra poter volare via in un attimo. Spesso, però, si perde in tocchi e tocchetti che non servono granché.
Gestione ordinata dei compiti del regista. Bene in fase difensiva, davanti alla difesa; un po’ meno in termini di costruzione e di proposizione di gioco.
Solita dose di sacrificio, corsa, sudore e contrasti. Lotta su tutti i palloni che gli passano vicino. È uno di quelli per i quali ci si rende conto che l’organico bianconero è di altissimo livello.
Detta tempi e modi della fase difensiva. In mezzo non concede nulla a Klose ed è sempre a disposizione dei compagni in difficoltà.
Stavolta è meno dirompente del solito, però a sinistra resta un gran bel punto di riferimento. E quando è in difficoltà rimedia mettendoci sempre la gamba, con le buone o con le cattive.
Un po’ in apprensione sulle folate di Keita, in avvio fatica un po’ a trovare le giuste misure. Poi però si rimette in riga e torna ad essere concreto ed efficace.
Su e giù sulla destra, sempre attento a non perdere le distanze dal resto della squadra. Da quella parte la Lazio non gli crea grandi grattacapi e lui non va mai in affanno. E alla fine trova il colpo decisivo, con un piatto facile e la conferma della tecnology.
Rispetto all’ultima con l’Udinese ne cambia sei. La sua Juve, però, non cala di intensità e sa sempre cosa e come farlo. Il 3-5-2 è di nuovo lo spartito su cui qualunque interprete bianconero si muove a suo agio. Dopo le dieci vittorie consecutive in campionato ecco la semifinale di Coppa Italia con l’Inter. Ha faticato un po’ a inizio stagione, ora però guida il gruppo con mano sicura. Nei minuti finali chiama tutti a restare concentrati: non molla mai e la Juve trae benefici dal suo spirito.
Ha il fuoco dentro e tiene sul chi va là tutta la difesa della Lazio. Per voglia e determinazione è un esempio da seguire. Ci prova in tutte le maniere senza però trovare lo sbocco giusto. Ha forza e tecnica. Nella ripresa è in tutte le azioni pericolose della Juve. Quella che incide di più - ahilui - si ferma sul palo, dopo il quale arriva il gol di Lichtsteiner. Peccato che il giallo da diffidato gli precluderà l’Inter.