Ecco i voti della grande delusa di Euro 2016: Sissoko, forza a centrocampo. Coman da solo non può bastare (di Alberto Polverosi)
Entra subito col passo giusto, rapido, incisivo, cattivo, mette di continuo palloni buoni in area di rigore, Griezmann, Giroud e Gignac non li sfruttano come dovrebbero.
Stavolta la Francia attacca, dall’inizio alla fine. La scelta è chiara e Didier la sostiene anche con le mosse dalla panchina, tipo quella di inserire Coman al posto di Payet. L’ingresso del giovane del Bayern quasi scardina la partita. Che è della Francia, come lo era stata della Germania in semifinale. Ma questo è l’Europeo di chi si difende e il Portogallo stavolta lo fa meglio dei Bleus. Restano i rimpianti, che non sono pochi. Le occasioni da gol ci sono state, ma serviva il miglior Griezmann.
Alla sua terza partita in nazionale sbaglia pochissimo. L’uscita di Ronaldo lo aiuta, ma il nuovo difensore del Barcellona è risoluto in tutti i suoi interventi.
Palla al piede, con accelerazioni micidiali, strappa spesso la tela che il Portogallo pazientemente cuce. Per due volte si avvicina anche al gol.
Nel primo tempo si fa vedere solo per un’uscita lunga dall’area conclusa con un colpo di testa. Nel secondo, invece, è prontissimo su Nani e Quaresma, come nei supplementari su Eder, prima di essere infilato dal medesimo. Il tiro è una saetta, ma non parte da vicino
Attacca a destra, in perfetta sintonia con Sissoko che, quando lo vede con la coda dell’occhio, si accentra per fargli spazio. Tuttavia non arriva mai bene sul fondo.
Attacca a sprazzi, raramente con la giusta precisione.
Controlla la zona, non deve fare altro. È lì, insieme a Pogba, per evitare sorprese, per togliere spazio alle ripartenze del Portogallo.
È più pericoloso ma non più fortunato di Giroud: alla prima occasione, in pieno recupero, centra il palo.
Visto dalla parte francese, ha un solo merito: mettere fuori Ronaldo. Visto dalla parte nostra: è una ginocchiata che non va perdonata, senza Cristiano la finale perde in tutto, gioco, qualità, fascino. Per il resto fa pochino, solo una buona palla per Griezmann.
Fa il pilone, come sempre, sottrae gli avversari a Griezmann, però incide poco.
È la terza partita da titolare in un centrocampo a due, lui che è uno dei migliori interni d’Europa. Ma quella sarà la sua nuova posizione e in questa finale cerca di aiutare la squadra giocando senza palla. Domanda: siamo sicuri che è un vantaggio privarlo degli inserimenti?
Crolla nel momento decisivo, quando Eder gli va via di potenza per segnare il gol che decide l’Europeo.
In meno di due mesi ha perso la finale di Champions e la finale dell’Europeo. Non sarà semplice ripartire. Nel primo tempo ha una sola palla buona da giocare, gliela offre Payet, e lui di testa la gira bene in porta, solo che ci trova Rui Patricio. Poi è battaglia contro William Carvalho, a cui cerca invano di prendere il tempo. Ma sulla seconda palla da gol, quella regalata da Coman, sbaglia tutto, sbaglia un gol fatto.