E' tornato il vero El Shaarawy. Male Juan Jesus. Gerson non ingrana (di Roberto Maida)
Il migliore per distacco. Come a Cagliari, si presenta alla partita guadagnandosi con astuzia un rigore. Poi manda in porta Nainggolan, Iturbe e Dzeko. Impossibile chiedergli di più: è la sua prima grande partita stagionale.
La solita tassa dal dischetto: fanno dieci rigori segnati su dieci battuti in carriera. Un esecutore mostruoso e spietato. Ed è uno di quelli che provano fino all’ultimo a creare idee.
Dopo un primo tempo nervoso, salva la Roma con un calcio volante che respinge un cross malvagio.
Sta diventando un problema serio, sia da centrale sia da terzino. Incomprensibile il minuetto che regala l’1-1 al Viktoria, al di là dei problemi alla caviglia che lo debilitano da qualche giorno. E nel secondo tempo rischia l’espulsione per un contatto proibito con Bakos.
C’è un episodio simbolico a rappresentare le sue attuali difficoltà tattiche e psicologiche: un pallone ciccato con il piede sbagliato, il destro, dopo essere stato mandato in porta da El Shaarawy. Nella ripresa come esterno puro migliora un po’. Ma solo un po’.
Ha ragione Sabatini: deve imparare. E’ un liceale in una competizione per universitari. Gli capita anche l’esordio (dall’inizio) nella giornata sbagliata, perché deve impegnarsi in un lavoro di copertura al quale non è mai stato abituato.