Si vede dai primi secondi che ha una vivacità diversa rispetto alle ultime volte. Quando poi Diakhaby gli consegna un'entrata prioritaria nella difesa del Lione, non si lascia sfuggire l'occasione segnando con il piede sbagliato (il destro) il secondo gol in Euroleague.
A suo merito la diagonale che frena un tiro a colpo sicuro di Valbuena: sarebbe stato 2-0 per il Lione. Però concede troppo a Fekir. E tende spesso a "scappare" all'indietro invece di accorciare come vorrebbe Spalletti.
In movimento costante, più spalle alla porta che puntando l’area di rigore: sembra Totti e non Dzeko ma il giochino funziona solo per 45 minuti. Allarme: non segna da quattro partite. Il confronto con Lacazette finisce male.
Decide di tornare all’antico, e quindi al 3-4-1-2, rinunciando a Perotti. Per metà partita se la cava con l’esperienza dei suoi giocatori poi sprofonda. Adesso è durissima risalire per centrare la qualificazione. Soprattutto se la nave continua a imbarcare acqua: otto gol nelle ultime tre partite, quelle che hanno reso problematica
la stagione.
Partita instabile. E' più falloso del solito e fatica a farsi trovare nel posto giusto. Ha due possibilità dietro alla linea difensiva avversaria ma nel primo caso è poco deciso e nel secondo viene fermato dal portiere Lopes.
Dura un tempo, dopo l'errorino che agevola il vantaggio del Lione. Apprezzato rinforzo per i centrali difensivi, bravo su Tolisso, bersagliato di oggetti dai tifosi avversari quando batte gli angoli, sforna il cross per il provvisorio 2-1 di Fazio ma arriva scarico all'intervallo. Andava sostituito prima.