La Redazione venerdì 3 settembre 2021, 08:57
I voti degli azzurri impegnati nel match di qualificazione ai Mondiali (di Fabrizio Patania)
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Donnarumma 6
E’ la prima stagionale per l’ex milanista, sinora condannato alla panchina al Paris Saint Germain da Pochettino. Una serata da spettatore o quasi. Passa dai rigori di Wembley alla zampata di Atanas Iliev, che lo condanna sotto misura
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Florenzi 5,5
Partenza sparata per il neomilanista, cambio di passo e testa bassa per spingere sulla fascia destra e sfondare al raddoppio con Chiesa. Incanta nella prima mezz’ora. Paga la generosità e un eccesso di sicurezza perdendo il contrasto con Despodov nel contropiede che porta al pareggio della Bulgaria. Forse doveva attendere e accompagnarlo. Non riesce più a ripartire. Il calo fisico è evidente.
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Toloi (18’ st) 6
Di Lorenzo e Calabria sono in tribuna, manca un vero cambio di ruolo per Florenzi. Toloi entra e prende subito un’ammonizione, ma consente al ct di chiudere con la difesa a tre.
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Bonucci 6,5
Manca Chiellini, ma l’altro capitano azzurro garantisce per l’ennesima volta presenza e sicurezza. Scodella con un lancio da vero playmaker l’occasione del raddoppio divorato da Insigne.
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Acerbi 5,5
Bene, forse benissimo, sino all’istante in cui Iliev lo inganna e con un contromovimento va ad attaccare il primo palo sul cross di Despodov. E’ l’unica incertezza, pagata a carissimo prezzo
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Emerson 6
Senza Spinazzola, il posto è suo e ora il ct Mancini confida che al Lione l’oriundo brasiliano, ex Chelsea, ritrovi il passo giusto e la continuità di rendimento. L’Italia attacca soprattutto dalla parte di Chiesa, Emerson riesce a proporsi con convinzione soprattutto nell’ultima mezz’ora.
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Lo. Pellegrini (46’ st) sv
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Barella 5,5
Un’altra prova contraddittoria, in cui l’interista alterna recuperi prodigiosi a diverse imprecisioni e un eccesso di foga che lo porta anche a prendere un cartellino giallo. L’aggressività e la ferocia nei contrasti non mancano. Generosissimo, ma non basta.
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Cristante (18’ st) 6
Come all’Europeo, è diventato il dodicesimo di Mancini. Entra bene, aggiungendo concretezza e lucidità al centrocampo.
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Jorginho 6
Quando gioca e ricama Verratti, il professore del centrocampo si mette a guardia e pensa a proteggere la difesa. Offre un sicuro rifugio agli azzurri, ma costruisce poco, quasi niente.
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Chiesa 7
Sotto gli occhi del papà Enrico, nel suo vecchio stadio, segna un gol impressionante per esplosività muscolare. Parte dalla linea laterale, lascia sul posto Neydalkov e Vitanov, guadagnando una posizione centrale dal limite dell’area. Chiede il triangolo a Immobile e lo chiude battendo di sinistro in diagonale Georgiev. Ha una forza e un cambio di passo che gli permettono, con le sue scosse, di mettere sotto costante pressione la Bulgaria. Costruisce benissimo l’azione della possibile doppietta, negata da Georgiev con un autentico miracolo. Finisce la partita a sinistra.
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Immobile 5,5
Si trova dentro il solito imbuto e con le spalle alla porta. Partecipa al gol di Chiesa, è un assist sporco. Si batte e si sbatte, lavora qualche buon pallone, ma altri ne perde. Va al tiro due volte, sempre in condizioni complicate per segnare. Un’altra palla gol se la procura da solo in avvio di ripresa ma non è nella posizione giusta per metterla dentro e Antov, davanti alla linea, evita danni.
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Raspadori (29’ st) sv
Due o tre palloni lavorati bene, ma non c’è il guizzo.
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Insigne 5,5
Il cambio gioco verso Chiesa e Florenzi funziona, ma Lorenzo il Magnifico illumina poco la scena. Davanti a Georgiev non sfrutta il pallone al bacio lanciato da Bonucci e non riesce a segnare.
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Berardi (29’ st) sv
Deve ancora debuttare con il Sassuolo e si vede, Mancini lo sgancia nell’ultimo quarto d’ora. Scarsa condizione
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Ct Mancini 6
Non riesce a festeggiare il titolo di Wembley. Un tiro e un gol concesso alla Bulgaria. Tanto basta per tenere in corsa la Svizzera, non considerare chiuso il girone di qualificazione ai Mondiali e non poter celebrare il record delle 35 partite senza sconfitte. Italia poco brillante e imprecisa. Sarebbe servito il raddoppio per evitare rischi e non complicare la partita.
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