Tutti i voti degli azzurri protagonisti della vittoria contro l'Ungheria a Cesena in Nations League (di F. Patania)
Successo pesante, perché scavalca l’Ungheria e si porta in vetta alla classifica. La nuova Italia, più verticale e frizzante, si conferma. Una ventata di freschezza nel segno della tradizione. Cristante play convince, le qualità ci sono, l’entusiasmo aiuta. Il laboratorio azzurro offre soluzioni.
Resiste al dolore di una lussazione a un dito della mano sinistra e per la prima volta porta la fascia di capitano. Gigio ci mette una pezza decisiva, sullo 0-0, respingendo il diagonale velenoso di Sallai. Altre due parate importanti e un’uscita con i tempi giusti: blinda la vittoria nella ripresa.
Torna titolare in azzurro a undici mesi di distanza dall’incidente. Segnali incoraggianti. Lampi del vero Spina. Sceglie il tempo giusto per sganciarsi e costruisce l’azione che porta al gol di Barella. La flessione, dopo sessanta minuti, è inevitabile.
Entra con sicurezza e buon passo.
Da dodicesimo all’Europeo a prima guida del nuovo corso. Bryan si è calato nel ruolo di Jorginho con un’interpretazione più verticale. Legge l’inserimento di Spina e ispira l’azione del gol di Barella con un lancio lungo. Regia essenziale.
Da mezzala aggiunge qualità e finezze alla manovra, qualche pausa ma fa la differenza quando entra negli ultimi venti metri dando un’altra pericolosità all’attacco dell’Italia. Da posizione defiilata, invece di tirare, prova a far segnare Gnonto. Subito dopo, salendo a rimorchio, finalizza il cross di Politano e firma il raddoppio.
Aggiunge sostanza e fisicità quando si tratta di resistere.
Il Gallo entra per il combattimento dell’ultimo quarto d’ora.
Debuttante numero 45 della gestione Mancini.